Sembra davvero arrivata al capolinea l’avventura di Max Allegri alla guida della Juve: tris di nomi, con un intruso emergente
Fine della corsa. La travagliata stagione della Juve, fatta di penalizzazioni, di inchieste – per quella relativa alla manovra stipendi bisogna tra l’altro attendere ancora la sentenza – ma anche di figuracce e di cocenti eliminazioni, sta per terminare. Per lo meno sul campo. Con essa rischia anche di finire il progetto che l’ormai ex presidente Andrea Agnelli aveva disegnato per il club bianconero: quello di aprire un nuovo ciclo vincente con l’Allegri-bis. Un naufragio totale.
Per il secondo anno consecutivo la Juve ha terminato la stagione senza vincere alcun trofeo. In confronto l’annata 2020/21, quella dello scudetto nerazzurro con Antonio Conte ma anche quella che portò il tanto bistrattato Andrea Pirlo a vincere la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana, è da ricordare come trionfale. Si prospettano tempi duri per la Vecchia Signora, che tra l’altro rischia anche l’esclusione dalle Coppe europee in via isituzionale. La UEFA, com’è noto, potrebbe infatti punire unilteralmente il club per le vicende dell’inchiesta Prisma.
Sul banco degli imputati è ovviamente finito come principale responsabile proprio il tecnico toscano, reo anche – secondo i detrattori -di aver in qualche modo rovinato Dusan Vlahovic, l’acquisto più costoso degli ultimi anni – e di avere un cattivo rapporto – tecnico e umano- con Federico Chiesa e Wojciech Szczesny. I tre, qualora Allegri restasse alla guida della squadra, potrebbero addirittura chiedere la cessione.
Bye bye Allegri, poker di nomi per la successione
Basta dare un’occhiata a Twitter per rendersi conto dell’umore della piazza bianconera. Salvo che nel periodo delle otto vittorie consecutive in Serie A – interrotto tra l’altro bruscamente con la sonora cinquina rimediata dal Napoli – per tutto l’anno l’hashtag #Allegriout ha campeggiato sul popolare social. Anche la dirigenza sembra aver preso atto della situazione, sebbene il ricco contratto del livornese – 7 milioni netti all’anno fino al 2025 – scoraggerebbe qualsivoglia esonero. Che però pare comunque inevitabile, ormai.
Circolano da settimane, da quando si è capito che si è davvero rotto qualcosa tra l’allenatore e l’ambiente, diversi nomi per la successione dell’allievo prediletto di Giovanni Galeone. Svanito il sogno Conte – il salentino starà probabilmente fermo un anno – e appurato come complicato l’arrivo di Zinedine Zidane, restano in ballo i nomi di Igor Tudor, Sergio Conceicao e Thiago Motta. E poi c’è lui. Un ex Juve. Un giovane che più rampante non si può.
Si tratta di Raffaele Palladino, l’emergente allenatore del Monza che sarebbe in trattativa cin Galliani per un rinnovo di contratto contenente una particolare clausola: quella di potersi liberare in qualsiasi momento se arrivasse una chiamata da un grande club. Eccolo, il top club. La telefonata potrebbe arrivare proprio dalla città della Mole.