Difficile, forse impossibile mantenere alta la concentrazione su due fronti quando all’orizzonte si prospetta un appuntamento con la storia. La 37ª giornata di campionato mette alle strette Fiorentina e Roma, quest’ultimi maggiormente considerando l’imminente finale di Budapest che vedrà i capitolini protagonisti contro un agguerrito Siviglia con il quale si contende l’Europa League.
Insomma, tutto o niente, il successo o il fallimento per Jose Mourinho non esistono vie di mezzo e il tecnico portoghese questo lo sa bene. Motivo per il quale la sfida di domani al Franchi contro la Viola appare solo come un ostacolo per i giallorossi.
D’altra parte i toscani non sono esuli dal medesimo discorso ma dalla loro hanno le tempistiche più agevoli considerando che la finalissima di Conference contro il West Ham è in programma il prossimo 7 giugno.
Nessun giro di parole o tentativo di camuffare l’evidente, a Trigoria lo Special One è stato chiarissimo, se avesse avuto la possibilità di farlo domani non avrebbe mandato la squadra in campo. Il focus è rivolto alla sfida più importante non solo della stagione ma del biennio firmato Mou.
L’Europa League rappresenta la chiusura del cerchio iniziato al suo arrivo a Roma, proseguito con la vittoria della Conference League e adesso con la seconda finale europea consecutiva. Per Roma e per la Roma questi non sono numeri, è storia. Una città non abituata, malgrado tutto, a palcoscenici del genere che adesso sogna in grande e ha tutte le carte in regola per farlo.
Appare scontato che per la sfida di domani alle 18.00 il tecnico opterà per un massiccio turnover pur di tutelare i titolari che saranno impiegati a Budapest.
Il gioiellino Dybala, verosimilmente ancora in fase di recupero totale, viene preservato e neanche convocato. Stessa prassi anche per Lorenzo Pellegrini, Leonardo Spinazzola, Nemanja Matic e perfino Rui Patrizio.
Al Franchi scenderà in campo una Roma rivisitata in tutto e per tutto. Obiettivo? Certamente i tre punti fanno comodo ai capitolini, ma essenziale è tornare illesi a Trigoria per poi dar vita a tre giorni di lavoro no stop pre partenza.
La Fiorentina tira il fiato, ma non troppo. Dopo il ko in Coppa Italia contro l’Inter, dove la squadra di Vincenzo Italiano si è mostrata a dir poco competitiva dal primo all’ultimo istante, la Viola sogna di alzare un trofeo al cielo. L’occasione si presenterà a Praga dove ad attendere i toscani ci sarà un West Ham sulla carta favorito.
La grinta dimostrata durante il percorso europeo da parte dei Viola sarà un ingrediente fondamentale per la formala vincente. C’è poco da temere se gli intenti dei singoli coincidono con quelli del gruppo e lo si è visto nei primi minuti di gara all’Olimpico.
Contro la Roma i gigliati avranno sicuramente una marcia in più dal punto di vista mentale, ma la sfida tra Italiano e Mourinho non può affatto dirsi già scritta, saranno 90’ in cui due rappresentati italiane in Europa si giocheranno tre punti di platino in ottica classifica per entrambe.
All’alba della finale di Praga la sfida di domani pomeriggio risulta essere come un passaggio di testimone tra la Roma detentrice della Conference e la Fiorentina prossima candidata.
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