Dopo tante delusioni, la Ferrari può esultare: trionfo straordinario, il team è riuscito in un’impresa storica
Torna il sorriso in casa Ferrari. Finalmente anche a Maranello è arrivato il momento di stappare lo champagne. Il Cavallino Rampante, dopo mesi e mesi di sofferenze, dopo illusioni e delusioni a non finire, dopo una serie apparentemente interminabile di fallimenti sportivi, è riuscito a mettersi alle spalle tutti.
Nelle ultime ore ha firmato un’impresa storica, un trionfo inaspettato e per questo ancora più bello. Un traguardo che ha il sapore della leggenda e che ridà lustro al mondo del motorsport italiano.
Per un fine settimana i ferraristi di tutto il mondo hanno potuto mettere da parte Charles Leclerc, Carlos Sainz, Frederic Vasseur e tutti gli attuali protagonisti dell’ennesima stagione da incubo del Cavallino nella Formula 1, la più mediatica e seguita competizione motoristica al mondo.
I tempi di Schumacher sono sempre più lontani e oggi gli appassionati della rossa devono soffrire e attendere con ansia l’arrivo di nuovi eroi (si vocifera di un possibile assalto a Hamilton, e sarebbe clamoroso). In attesa di risorgere, la Ferrari ha però scritto pagine di storia con alcuni nomi sottovalutati, lì dove mai prima d’ora era riuscita ad arrivare alla vittoria: una delle gare Endurance più importanti del mondo.
La prima volta è sempre speciale, un’emozione indescrivibile e in grado di rimanere per sempre nel proprio cuore, tatuata sulla propria pelle. La Ferrari ha finalmente rotto un tabù, trionfando in una gara di resistenza: la 24 Ore del Nürburgring. Un successo davvero inaspettato e che ha regalato momenti di grandissima soddisfazione ai ferraristi di tutto il mondo.
A regalare questa grandissima gioia è stato il Frikadelli Racing Team, con il contributo fondamentale dei quattro eroici piloti che si sono alternati a bordo della 296 GT3 con il numero 30: Earl Bamber, Nicky Catsburg, Felipe Fernandez Laser e David Pittard. Quattro piloti che mai prima d’ora avevano vinto un evento di questa lunghezza e importanza, una gara in cui può succedere di tutto, dagli incidenti più sfortunati alle strategie più azzardate. E hanno dimostrato ancora una volta come il talento, coniugato con una buona dose di fortuna, possa a volte contare più dell’esperienza.
Un successo inaspettato e impensabile, reso ancora più magico dal fatto che sia arrivato proprio in un circuito leggendario, peraltro ai danni dei padroni di casa della BMW, che hanno dovuto accontentarsi della seconda piazza, e di un’altra scuderia tedesca, la Mercedes.
Momenti di gloria e di gioia pura per il Cavallino e per tutti i suoi fan. Per una volta a Maranello si è potuto esultare. E farlo in un periodo storico in cui l’Emilia-Romagna si trova alle prese con un dramma senza precedenti, rende il tutto ancora più speciale. Insomma, nell’Endurance la Ferrari c’è, è nata o forse rinata. Prossimo obiettivo 24 Ore di Le Mans, dove il successo manca dal 1965?
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