Testa bassa e pedalare, con le sole ambizioni difficilmente si ottengono i risultati, questi arrivano nel momento in cui alla programmazione si aggiungono impegno e sacrificio. È il caso della Fiorentina, che in questa stagione ha ritrovato dopo anni la forma europea e non solo. Se è vero che la Viola in campionato ha avuto un rendimento altalenante lo stesso non si può certamente dire del suo percorso in Conference League e in Coppa Italia. La squadra, le cui redini sono nelle mani di Vincenzo Italiano, dopo anni di silenzi torna a far rumore dentro e oltre i confini italiani. Mancano poco più di 24 ore alla prima delle due finali previste in quest’ultima parte di stagione a dir poco infuocata.
All’Olimpico domani sera alle 21.00 andrà in scena la finale di Coppa Italia che vedrà i toscani sfidare l’Inter.
Da una parte la finalista di Champions League, dall’altra una Fiorentina che ha ampiamente meritato di arrivare fin qui dopo un percorso privo di sbavature che l’ha vista mettere a tacere Sampdoria, Torino e Cremonese. Il morale è alto, il pubblico Viola mancava da troppo tempo nei palcoscenici blasonati,
L’ultima finale di Coppa Italia per i toscani risale al 2014, ad aggiudicarsi il titolo quell’anno fu il Napoli. Il palmares della Fiorentina non è ampissimo e arricchirlo è l’obiettivo principale di Italiano, il quale in caso di vittoria riporterebbe il trofeo in casa Viola dopo oltre ventidue anni.
Alla vigilia della sfida contro i nerazzurri il tecnico della Fiorentina in conferenza stampa si è detto orgoglioso e soddisfatto: “Un orgoglio domani essere in campo in questo stadio dopo aver ricevuto anche i saluti del presidente Mattarella. Ci apprestiamo ad affrontare la finalista di Champions dopo un bellissimo percorso, siamo sereni e ci giocheremo tutte le nostre chance. Siamo arrivati fino a qua e le daremo filo da torcere. Non dobbiamo accontentarci, vogliamo mettere in difficoltà le nostre avversarie, arriviamo con fiducia e domani dobbiamo cercare di dare tutto noi stessi. Questo trofeo ce lo siamo meritati”.
Schemi precisi e partite programmate nei minimi dettagli non rientrano nei piani di Italiano in occasioni come queste: “Posso immaginarmi un modo per affrontare l’Inter, ma poi quando inizia la gara cambia tutto. Voglio concentrarmi sui miei ragazzi e riproporre quello che ci ha portato qua. Dobbiamo mettere in difficoltà l’Inter giocando come a Basilea. C’è una montagna da scalare, ma voglio vedere gli occhi che ho visto a Basilea”.
24 ore per pensare alla sfida dell’Olimpico, dopo di che gli occhi saranno puntati esclusivamente sulla finalissima di Praga del prossimo 7 giugno, in cui i gigliati sfideranno in una gara da tutto o niente il Siviglia per aggiudicarsi la Conference League.
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