Marc Marquez non riscuote le simpatie di una parte del Circus della MotoGP. Il trentenne fuoriclasse di Cervera a Le Mans ha comunque dato spettacolo
Aggressività in eccesso, che sfocia spesso e volentieri in alcune evidenti violazioni del regolamento, l’uso fin troppo spregiudicato dei sorpassi e manovre che mettono più di una volta in pericolo l’integrità fisica degli altri piloti.
Sono queste alcune delle accuse che vengono mosse a Marc Marquez, il trentenne fuoriclasse spagnolo che in otto occasioni ha conquistato il titolo di campione del mondo. Solo Valentino Rossi negli ultimi quarant’anni ha vinto più di lui, ma il Dottore rispetto al rivale e nemico storico gode della stima e della simpatia della stragrande maggioranza degli addetti ai lavori.
Tornato in pista nel gran premio di Francia a distanza di un mese e mezzo dall’incidente in Portogallo, uno scontro con Olivera che gli ha procurato la frattura del dito di una mano, Marquez ha contribuito a rendere avvincente e spettacolare la gara andata in scena sul circuito di Le Mans. E poco importa che a una manciata di giri dal termine della corsa sia finito sulla ghiaia nel tentativo di difendere con le unghie e con i denti il secondo posto dagli assalti di Jorge Martin.
In una MotoGP che ha già perso Valentino Rossi, il suo fuoriclasse più amato e ben voluto sia dal pubblico che dai media, Marc Marquez è forse l’ultimo grande interprete rimasto in grado di garantire appeal e interesse a uno sport che nella sua storia ha sempre accolto un numero ristretto di estimatori.
A riconoscere un ruolo essenziale di Marquez nel Motomondiale è un estimatore insospettabile, il manager Paolo Simoncelli, padre del compianto Marco Simoncelli scomparso durante il gran premio di Sepang nel 2011. Fondatore e patron del team SIC58, Simoncelli sr si schiera con decisione dalla parte del campione iberico.
Il padre dell’indimenticato ex pilota della Honda prende le parti del fenomeno di Cervera senza tentennamenti di sorta: “Marc diversamente da tutti gli altri piloti riesce a fare in pista dei numeri che lo rendono unico e inavvicinabile: i sorpassi, le traiettorie a filo cordolo, l’adrenalina e i brividi sono l’essenza del motociclismo”.
Il papà di Simoncelli ha quindi ribadito come una corsa come quella di domenica scorsa non si vedeva da tempo. Infine ha ammesso: “Campioni come Marc sono lo spettacolo di cui il mondo motociclistico ha bisogno”.
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