Uno dei casi più spinosi in casa PSG riguarda Marco Verratti, 30 anni e dall'estate 2012 dopo nella capitale francese dopo quella storica promozione in Serie A conquistata con il "suo" Pescara di Zeman assieme ai vari Insigne e Immobile.
Sembrerebbe arrivata ormai ai titoli di coda la storia tra lui e il club di Al-Khelaifi, specie dopo le pesanti contestazioni dei tifosi nei suoi confronti. Tanto che si sta parlando con una certa insistenza di un suo addio in estate.
Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Antonello Cuccureddu, suo allenatore a Pescara e che sempre con la maglia biancazzurra lo fece esordire tra i professionisti nella primavera 2009.
Così esordisce: "Quando arrivai a Pescara era ancora un ragazzino, ma sin dai primissimi allenamenti dissi subito: "Questo merita, è uno validissimo". Telefonai alla dirigenza della Juve per segnalarlo e consigliare di prenderlo subito, poi fecero altre scelte. Peccato perché se mi avessero ascoltato avrebbero avuto un super giocatore, considerando anche che all'epoca sarebbe costato poco prenderlo".
Più nello specifico, che giocatore era Verratti?
"Il giocatore che si vede adesso, aveva ottime qualità. In più si trovava in una bella squadra. Mi farebbe piacere una volta incontrarlo dal vivo e salutarlo".
A livello di ruolo, però, la vera svolta alla sua carriera la diede Zeman riadattandolo a mediano.
"Nella sostanza non è cambiato molto rispetto a quando lo allenavo io. Con me è vero che non giocava da regista puro, ma spesso impostava l'azione della squadra ed era lui a essere marcato, non lui che marcava".
Poi il PSG. Cosa pensa di questo suo lunghissimo periodo in Francia?
"Ha fatto grandi cose ed è sempre migliorato anno dopo anno. Non era affatto facile confermarsi in una big come il PSG".
Ora sembra che la sua esperienza a Parigi stia per finire. Il PSG è una grande realtà, ma con troppe cosiddette figurine. Pensa che in un'altra big avrebbe potuto vincere di più?
"Non sono d'accordo. Verratti è stato in una delle migliori squadre del continente e ogni anno ha sempre giocato la Champions. Chiaro che vincere non è facile, ti devi misurare con le squadre più forti in assoluto, da quelle inglesi a quelle spagnole. Non va mai dato nulla per scontato. Senza considerare tutti i trofei vinti in patria in questi anni".
Se dovesse lasciare i parigini, lei dove lo vedrebbe meglio?
"Lui ha sicuramente mercato, deve essere bravo a scegliere assieme ai suoi agenti. Ma senza dubbio dico che dovrebbe andare in un club che punti a vincere la Champions".
