L’avversario dell’Inter a Istanbul il prossimo 10 giugno sarà il Manchester City. La notizia non è più una notizia, la squadra di Pep Guardiola ha schiantato ieri sera il Real Madrid 4-0. Una sconfitta figlia di una prestazione ai limiti della perfezione, dove a mancare è stata solo la finalizzazione delle tre occasioni avute da Erling Haaland. Tre occasioni per il bomber norvegese e tre super risposte di Courtois, unico a tenere a galla gli spagnoli.
I primi venti minuti della gara dei Citizens sono un trattato di calcio: il City non fa mai vedere il pallone al Real. Gioca veloce, negli spazi stretti, interscambia le posizioni, arriva facilmente in area e crea due occasioni per la testa di Haaland che spreca la prima, e trova uno straordinario Courtois sulla seconda. I 20 perfetti minuti del City vengono coronati dal golazo di Bernardo pescato da un assist alla Iniesta di Kevin De Bruyne.
Insomma, il meglio del calcio di Guardiola condensato in 20 minuti. Poi, però il City non si è fermato mostrando: grinta, determinazione, oltre che le note qualità tecniche e la solita incredibile interpretazione guardiolista del calcio.
Di fronte alla perfezione tattica e tecnica, questa volta, nemmeno la mistica del Real Madrid in Champions League ha potuto nulla. Il City ha concesso una sola “occasione”, in cui il Madrid ha preso la traversa solo perché a calciare è stato Toni Kroos. Difficile dire se il Real abbia fatto il massimo, il Manchester City però è sembrato quasi imbattibile.
L’Inter ha guadagnato la finale di Istanbul con pieno merito, superando squadre ostiche come Porto e Benfica e poi vincendo l’euroderby della Madonnina col Milan. Un percorso straordinario che però vede ora un ostacolo difficile da superare. Il Manchester City sembra non avere punti deboli: ama attaccare le difese che lo attendono basse ed è mortifero quando ha spazi ampi da attaccare. L’Inter, dal canto suo, ha buone capacità di uscita in possesso dalla difesa ma di fronte al pressing altissimo e coordinatissimo visto ieri col Real Madrid rischia di andare in difficoltà. Servirà il massimo e forse di più per battere questa squadra. L’avversario capitato ai nerazzurri è terribile, perché soffoca le squadre con il suo gioco offensivo. Ed è molto diverso dal Barcellona di Guardiola che amava anche addormentare il gioco prima di cambiare ritmo. Il ritmo del City è costantemente alto.
Al di là delle capacità economiche illimitate dei Citizens, bisogna rendere merito a Guardiola. Il tecnico catalano ha trasformato “progetti” di ottimi giocatori in campioni e potenziali campioni in fuoriclasse. Un indottrinamento totale che apre le menti dei calciatori e gli mostra il calcio da u punto di vista completamente diverso.
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