È la notte delle stelle di Champions, in campo il glorioso Real Madrid non riesce a far fronte all’inarrestabile Manchester City che strappa ai campioni in carica la qualificazione per la finale di Istanbul. Ma all’Eithad Stadium c’è una stella che brilla di luce propria, veste la maglia dei Citizens e mette a segno una doppietta in appena un quarto d’ora, è Bernardo Silva l’uomo partita a cui va il plauso più grande.
Si discosta dai parametri moderni del calciatore tipo, sul piano fisico così come in quello tecnico. Il portoghese classe 1994 con il suo fisico esile (173 cm per 66 kg) inganna facilmente gli avversari, è imprendibile sul rettangolo verde e con i piedi è poesia pura. Cresciuto tra le fila del Benfica approda al Monaco in prestito per la prima volta nel 2014, per poi mettere le radici a gennaio dell’anno successivo. Il club francese contribuisce a far conoscere al mondo del calcio che conta il talento del portoghese che cattura l’attenzione del Manchester City. Il passaggio in Inghilterra avviene nel luglio del 2017 per una cifra pari a 50 milioni di euro.
Ed ecco che si torna ai giorni nostri, con un fenomeno ormai noto al mondo, il cui valore è visibilmente lievitato al passo con il suo livello, che lascia un segno indelebile nella semifinale di Champions costringendo il Real Madrid a leccarsi le ferite già appena superata la mezz’ora di gioco.
È proprio Bernardo Silva a sbloccare il match al 23’ sfruttando l’assist al bacio di De Bruyne e insaccando la sfera alle spalle di Courtois, esente da colpe per l’1-0. Il raddoppio arriva al 37’, con il portoghese sempre protagonista, che dopo una respinta sul tiro di Gundogan è il più lesto a colpire di testa nei pressi dell’aria piccola e a mettere spalle al muro il Real di Carlo Ancelotti.
Il trequartista portoghese entra di diritto nella storia della competizione essendo tra gli unici tre atleti nella storia ad aver segnato una doppietta al Real Madrid in semifinale di Champions League.
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