L’inizio della stagione in MotoGP è segnato da un equilibrio al vertice tra i piloti Ducati e soprattutto da un numero esagerato di incidenti in gara
I cinque gran premi disputati in questo avvio del mondiale 2023 di MotoGP hanno confermato in gran parte le previsioni e i pronostici della vigilia. La Ducati è di una spanna superiore a tutti gli avversari come dimostrano i due successi ottenuti finora dal campione del mondo in carica, Francesco Bagnaia e le altrettante vittorie di Marco Bezzecchi in sella al Mooney VR46 Racing Team, la scuderia di Valentino Rossi che gareggia in qualità di cliente del team di Borgo Panigale.
Ma a saltare agli occhi in questo primo scorcio di stagione è soprattutto l’aumento spropositato del numero di incidenti in gara e un’accresciuta aggressività di molti piloti, smaniosi di conquistare un risultato di prestigio. Tanto che nella maggioranza dei casi gli scontri sono avvenuti a causa di manovre poco ortodosse compiute dagli stessi piloti. Basti pensare che domenica scorsa a Le Mans solamente 13 delle 21 moto scattate sulla griglia di partenza sono riuscite a tagliare il traguardo.
C’è dunque un problema che in qualche modo andrebbe affrontato e risolto. In questo momento peraltro, dopo queste cinque gare, al comando della classifica piloti c’è proprio Bagnaia che ha un solo punto di vantaggio nei confronti di Bezzecchi, il talento cresciuto nel Racing Team VR46 all’ombra di Valentino Rossi.
E’ Francesco Bagnaia a farsi avanti e ad avanzare una proposta per cercare di ridurre il numero di incidenti in gara, scontri che prima o poi potrebbero avere conseguenze tragiche. Secondo il centauro piemontese esiste il modo per ridurre in pista l’aggressività di alcuni dei protagonisti della MotoGP. E’ una proposta che potrebbe innescare una valanga di polemiche.
“Credo che a questo punto sarebbe opportuno tornare ad avere un po’ di gap tra le moto ufficiali e le moto clienti, o in ogni caso trovare una soluzione simile“. Il ‘lodo’ Bagnaia, se così si vuole chiamare, va sicuramente a colpire i team non ufficiali come il VR46 che quest’anno si ritrova a competere per il titolo.
E’ quasi inevitabile che la proposta del campione in carica scateni la reazione di colui che ad oggi è il suo principale sfidante. Si preannunciano scintille.
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