È il Manchester City a raggiungere l’Inter a Istanbul in finale di Champions League il prossimo 10 giugno. All’Eithad Stadium non c’è storia il Real Madrid è stato totalmente messo in ombra davanti agli indomabili inglesi di Guardiola che la chiudono sul 4-0. C’è poco da fare, un macchina da guerra impossibile da arginare contro cui nulla può neanche la fortezza Real. La storia è dalla parte Carlo Ancelotti, ma Guardiola ha la strada spianata in questo presente e per l’imminente futuro.
Un testa a testa che cela storie diverse. Da un lato i Citizens vogliosi di sfatare il tabù Champions che si protrae da sempre; dall’altro i numeri straordinari dei Blancos a caccia della quindicesima coppa dalle grandi orecchie.
Fischia il direttore di gara e inizia uno spettacolo mozzafiato. Al 7’ ecco il primo guizzo del City con il suo giovane pupillo biondo che palla al piede salta perfino l’estremo difensore ma non prende il tempo per calciare in porta. Pochi istanti dopo riecco i padroni di casa con Rodri che dall’area indirizza la sfera in diagonale verso lo specchio della porta ma termina di poco a lato. Haaland cerca la rete di testa al 13’ dall’area piccola, è Courtois a salvare sulla linea in maniera fortuita.
Il Real non ha il tempo di fiatare, il City supera la trequarti con una facilità inspiegabile. Il risultato si sblocca al 23’, dopo innumerevoli tentativi i Citizens graffiano e concludono l’affondo con Bernardo Silvia che sfrutta l’assist di De Bruyne e insacca alle spalle di Courtois per l’1-0. Haaland vuole il raddoppio, controlla dal limite e cerca l’incrocio dei pali ma termina di poco alto. Ma il 2-0 porta ancora la firma di Bernardo Silva che di testa è letale per il Real, dopo la conclusione tentata da Gundogan. La difesa dei Blancos crolla al cospetto di un City mai domo nella prima frazione di gioco che non consente ripartenze agli ospiti. La squadra di Guardiola domina in lungo e in largo, Ederson non viene quasi mai interpellato. Le formazioni rientrano negli spogliatoi a 45’ esatti.
Si torna in campo e per quanto visto fin qui il finale sembra già scritto e scontato, ma per quanto questo City sia assolutamente visionario per modalità di gioco e implacabile, il Real lo so si conosce bene e ci si aspettano delle sorprese. Gli uomini di Ancelotti tentano l’affondo al 50’ con l’intramontabile Modric che da il via all’azione servendo Carvajal, arriva Benzema ma a spegnere lo sprint dei Blancos è la difesa impenetrabile dei Citizens. In avanti ci prova Alaba da punizione, la palla termina a filo con la traversa anche grazie alla carezza di Ederson che alza. Al 60’ Gundogan è solo in area e avanza per poi essere murato sul finale. Al 73’ è affamato di gol Haaland e lo cerca in ogni modo, Ma Courtois devia e la sfera centra la traversa. Punizione City ed ecco il terzo gol. Batte De Bruyne e devia Militao che beffa involontariamente il compagno di squadra per il 3-0 del Manchester City. Il poker che manda in archivio la pratica e fa chiudere le valigie per Istanbul arriva al 91’ con Alvarez che appena subentrato mette la sua firma sul tabellino dei marcatori.
È storia, non solo per il passivo pesante quanto per le modalità con le quali questo è arrivato. Il Real Madrid non è mai stato messo nelle condizioni di entrare realmente in partita, questo City lo annienta senza la minima esitazione. Adesso si guarda a Istanbul, i Citizens festeggiano dando uno sguardo compiaciuto su Milano, ogni finale, però, è una storia a sé.
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