Motori

Lutto nel mondo dei motori: è morto un vero e proprio simbolo

I cultori dei motori made in Italy piangono una scomparsa dolorosa. Saluta un vero e proprio simbolo della storia automobilistica nostrana: ecco svelato tutto

Lasciare il segno non è mai una cosa semplice. Eppure alcuni personaggi riescono più degli altri. Che sia nella vita o nello sport, certi nomi e certi cognomi resteranno sempre marchiati a fuoco nella storia. Indifferentemente dallo scorrere del tempo e dal passare delle generazioni, che anzi continueranno a guardare con ammirazione a chi purtroppo non c’è più.

Lutto nel mondo dei motori, è scomparso un simbolo (LaPresse) – sportitalia.it

I cultori dei motori italiani, in particolare, lo sanno bene. E oggi piangono la scomparsa di un’icona dell’automobilismo del nostro Paese come Giotto Bizzarrini. Si è spento, dunque, all’età di 96 anni l’illuminato ingegnere collaudatore, con un glorioso passato tra la Ferrari e la Lamborghini.

In giornata 15 maggio si sono tenuti e svolti i funerali in quel di Quercianella, dove amici, familiari, ex colleghi di lavoro e appassionati si sono riuniti per un ultimo saluto. Se ne va un simbolo dei motori tricolori: Bizzarrini ha segnato e firmato la nascita di alcuni dei modelli di auto più iconici di sempre del Cavallino Rampante.

A 96 anni è scomparso Giotto Bizzarrini: chi era l’ingegnere che regalò al mondo la Ferrari 250 GTO

Nativo di Livorno, con un amore sconfinato per i motori. L’Italia dell’automobilismo deve tanto ad una figura come Giotto Bizzarrini. Durante il suo lungo periodo di lavoro alla Ferrari, all’ingegnere toscano va la paternità dell’eterna 250 GTO.

Addio a Bizzarini, padre dell’iconica ed eterna Ferrari 250 GTO (LaPresse) – sportitalia.it

Una sigla ed un nome che emoziona e appassiona senza alcun tempo, nata nel 1962 per contrastare l’inglese E-Type marchiata Jaguar. Alla 250 GTO, Bizzarrini dedicò il lavoro di una vita (almeno di quella trascorsa sotto la reggenza Ferrari), dove contribuì in maniera cruciale allo sviluppo del telaio e delle soluzioni dinamiche che, di pari passo col propulsore sotto la scocca, rendono tutt’oggi immortale un auto del genere.

Poi l’addio controverso e tormentato a Maranello ed il passaggio alla Lamborghini, nel 1963. Fu proprio grazie all’ingesso nel team di Bizzarrini che il celebre Ferruccio, avvalendosi anche della illuminata collaborazione di Giampaolo Dallara e Paolo Stanzani, fece sbarcare il proprio marchio sulla scena mondiale. Il tutto, con la nascita della 350 GTV.

Insomma, 96 anni dopo la sua nascita, l’Italia dei motori piange la scomparsa di Giotto Bizzarrini. Una scomparsa che fa male, ma che non porterà via con sé l’eterna gloria che l’ingegnere di Livorno ha donato ad alcune delle sue creature.

Alessandro Montano

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