ESCLUSIVA SI Paganin: “Derby tattico. Anche Dzeko può essere determinante”

Il countdown è quasi finito: mancano poche ore al calcio d’inizio di Milan-Inter, derby che vale l’accesso alla finale di Champions League. E’ soltanto la seconda volta che le due milanesi si incrociano a questo livello e con ogni probabilità Pioli lo dovrà fare senza Leao, almeno per l’andata.

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto in esclusiva l’ex nerazzurro Massimo Paganin, per parlare dei temi del big match.

Che partita si aspetta stasera?

"Mi aspetto una partita molto bloccata e tattica. Si gioca in 180 minuti e quindi può essere che stasera l'intensità e il ritmo non siano così alti. Staremo a vedere, potrei essere smentito dal fatto che le squadre vorranno comunque gettare il cuore oltre l'ostacolo".

Leao verso il forfait. Peserà?

“L'assenza di Leao potrebbe essere importante, ma non determinante per il Milan. È un giocatore che sta benissimo e sappiamo quanto la catena di sinistra dipenda tanto da lui e Theo Hernandez. Però visto che ci sono due partite da giocare, il Milan potrebbe decidere di non sbilanciarsi troppo stasera, proprio per coprirne l’assenza”. 

Brozovic o Calhanoglu per Inzaghi?

“Credo che Marcelo si sia conquistato nel corso del tempo il merito di dover giocare lui in quella posizione. Calhanoglu è stato adattato con dei risultati più che ottimi, ma Brozovic è uno dei più forti in circolazione in quel ruolo. Ha tempi e giocate che il turco ancora non ha, non avendo mai giocato in quella posizione”.

Si parla degli attacchi, ma in precedenza sono stati fondamentali Maignan e Onana. Sarà ancora così?

“I due sono portieri determinanti per Milan ed Inter. Prima di tutto per le parate importanti che fanno, inoltre per l’apporto che danno nella costrizione dal basso, sia sul corto che sul lungo. Nel calcio moderno questo aspetto è fondamentale soprattutto per le idee di gioco dei due tecnici”.

Inzaghi ritrova scelte in attacco. Sarà importante questa abbondanza?

“La Lu-La è stata la coppia per eccellenza degli anni di Conte. Inzaghi di fatto Lukaku non lo ha mai avuto e adesso sta avendo la sua versione migliore. Ci metto anche Dzeko: può essere determinante entrando a partita in corso quando le squadre si allungano e si allargano gli spazi”.

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