Sono arrivate le motivazioni del Collegio di Garanzia sul processo plusvalenze. Ennesima batosta in casa Juventus
Chi si attendeva una sorta di “clemenza” da parte dei giudici è rimasto certamente deluso. La Collegio di Garanzia nelle 75 pagine che illustrano i motivi della decisione presa, di fatto confermano in toto l’impianto accusatorio del Procuratore Federale, Giuseppe Chinè. La sensazione è che per i bianconeri il margine di manovra resti decisamente basso.
In attesa di conoscere la fissazione dell’udienza del processo “ter” sulle plusvalenze, i legali bianconeri stanno cerando di capire dove limitare i danni. Non ci sarà alcuna ammenda, i membri della Corte d’Appello Federale dovranno solo quantificare la penalizzazione ai danni della squadra di Massimiliano Allegri.
Motivazioni plusvalenze: il Collegio di Garanzia ci fa giù duro
Il Collegio di Garanzia lo scorso 20 aprile aveva accolto in parte il ricorso della Juventus e dei tesserati condannati dalla Corte Federale d’Appello il 20 gennaio. Con l’annullamento con rinvio della sentenza, la penalizzazione era stata momentaneamente cancellata. Un fattore questo che nei non addetti ai lavori, soprattutto quelli di fede bianconera, aveva fatto brindare ad un successo che in realtà non c’era stato.
Come emerso dalla lettura delle motivazioni, la gravità dei comportamenti dei quattro dirigenti condannati definitivamente – il presidente Andrea Agnelli 24 mesi, l’ex ds Fabio Paratici 30; 16 sia per l’attuale ds Federico Cherubini sie per l’ex ad, Maurizio Arrivabene – resta immutata, con la conferma della pesante violazione dell’articolo 4 comma 1, quello della slealtà sportiva.
Di fatto, i giudici hanno accolto una sola lamentela dei legali della Vecchia Signora: le condanne a carico di figure societarie senza potere di firma. Parliamo di soggetti – Vellano, Nedved, Grazioli Venier, Garimberti, Marilungo, Roncaglio e Hughes – squalificati ognuno per 8 mesi. Il riflesso di queste pene, che secondo il Collegio di Garanzia vanno riviste verso il basso, e così sarà, sull’entità della penalizzazione non dovrebbe essere così significativa. Ora diventa solo un fattore di tempo.
Juve, arriva una nuova penalità: la questione tempo
Il Collegio di Garanzia, come riporta Il Corriere dello Sport, in in passaggio chiave definisce senza ombra di dubbio la scorrettezza sistematica della Juventus nel redigere i bilanci. Si sancisce infatti una “voluta reiterata alterazione delle evidenze contabili per effetto di numerose plusvalenze i cui valori erano fittizi”.
La Juventus avrebbe quindi utilizzato un “disegno preordinato”, quindi non dettato dall’improvvisazione o dall’urgenza. Il sipario delle motivazioni è un’accetta sulle speranze bianconere. Scelte e decisioni, si legge ancora, che incidevano sulla “leale partecipazione alle competizioni sportive”. Quindi, bilanci artefatti che hanno alterato il regolare svolgimento delle gare.
Entro 15 giorni potrebbe essere fissata l’udienza del plusvalenze “ter” davanti alla Corte d’Appello Federale. La Juventus, per salvare questa Champions, può solo sperare che i tempi vadano oltre la scadenza della stagione attuale. Ipotesi poco credibile, codice alla mano. La norma prevede infatti che se il processo termina entro i termini dell’annata in corso, l’afflittività viene determinata in base alla classifica finale.
A meno che si vada oltre la suddetta soglia temporale, la Juventus per giocare la Champions deve alzare l’Europa League. Anche questo però potrebbe non bastare, se la Uefa decidesse di escluderla da tutte le Coppe, facoltà ampiamente prevista nei codici che però, a voltre, vengono superati da convenienze o poco credibili scelte dei vertici di Nyon.