Un anno di purgatorio e si torna velocemente in paradiso. Il Genoa fa ritorno in Serie A appena dodici mesi dopo la retrocessione. Tempi record che potrebbero far pensare a una piccola défaillance avuta lo scorso anno e durata solo una stagione, perché quest’annata in Serie B è stata un turbinio di emozioni per i rossoblu ai quali la matematica ha sorriso con due giornate d’anticipo. Provvidenziale in tal senso, oltre la vittoria sull’Ascoli per 2-1, anche il contemporaneo pareggio rimediato dal Bari a Modena.
Una cavalcata che ha conosciuto alti e bassi in avvio di stagione ma che ha subito una svolta radicale con la separazione dal tecnico tedesco Alexander Blessin e il conseguente arrivo di Alberto Gilardino a chiusura di un anno verosimilmente da dimenticare. Il 2023, contrariamente, parte subito per il meglio. Il tecnico, ex campione del mondo con gli azzurri, studia le individualità dei suoi uomini e mette insieme un gruppo coeso dentro e fuori dal campo che agli occhi delle rivali appare come una corazzata. Nella secondo parte del campionato il Grifone viaggia indisturbato, con Gilardino in panchina il Genoa ha ottenuto 14 vittorie, 6 pareggi e una sola sconfitta in 21 partite. Inutile negarlo, Gilardino arriva a Genova per far tacere i malumori condivisi della tifoseria, un contentino che doveva essere temporaneo, ma che si è rivelato essere l’arma vincente.
Nessuna magia, nessun segreto che non sia stato sbandierato alla luce del sole. Questo Genoa ci ha creduto dal primo giorno. La squadra così come la società con lo slogan “Only one year” hanno fedelmente mantenuto la promessa fatta a settembre. Tutti, testa bassa e maniche rimboccate si è lavorato per un unico obiettivo e la chiave del successo era a portata di mano. Bisognava reinventarsi in ogni reparto e il gioco è fatto. Viene fuori un nuovo Genoa dalla difesa impenetrabile e dall’attacco che finalizza senza troppi problemi. Insomma una macchina vincente che mette in bella mostra il suo artefice, Alberto Gilardino e ritrova dopo un anno di assenza la tanto acclamata massima serie.
La città della Lanterna si spacca in due, o meglio ritrova quella separazione storica che adesso entra in un contrasto epico. Gli amanti del Grifone festeggiano per la matematica promozione in Serie A; l’altra metà di Genova porta le mani sul viso per il culmine di un’annata a dir poco negativa che volge al termine con la retrocessione in Serie B della Sampdoria 12 anni dopo l’ultima volta. La retrocessione dei blucerchiati, che rappresenta solo la punta di un iceberg imponente che cela le vicende extracampo, porta con sé l’amarezza di qualsiasi amante del calcio che consapevolmente sa di dover attendere a lungo prima di rivedere il grande classico italiano derby della Lanterna.
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