Un gravissimo lutto ha colpito il mondo dello sport in queste ore. E’ stato uno dei più grandi interpreti della sua disciplina
La notizia ha fatto il giro dei media nelle ultime ore. In passato ha saputo incarnare a pieno tutte le caratteristiche migliori di chi deve eccellere all’interno di una disciplina così complessa e affascinante.
Si è spento all’età di 93 anni il grande saltatore in lungo Ralph Boston. L’ex atleta americano è stato stroncato da un ictus, come annunciato dalla federazione statunitense di atletica leggera.
Nato a Laurel, nel Mississippi, nel 1939, Boston ha iniziato la sua carriera nell’atletica quando era ancora al liceo, dopo aver provato a sfondare nel football americano. Si è poi trasferito alla Tennessee State University, dove ha iniziato a specializzarsi nel salto in lungo.
Nel corso della sua carriera Ralph Boston ha centrato ben tre medaglie olimpiche, tra Roma, Tokyo e Città del Messico. Tutti gli anni ’60 sono stati caratterizzati dalle sue qualità e performance, che lo hanno reso in quel periodo uno degli atleti di spicco della squadra americana “Track and Field” (è stato inserito nella Hall of Fame nel 1975). La sua storia si interseca a doppio filo con quella di un altro grandissimo profilo della storia della disciplina del salto in lungo. Stiamo parlando di Jesse Owens.
È morto Ralph Boston, uno dei più grandi saltatori in lungo della storia: aveva 93 anni
Alle Olimpiadi di Roma del 1960, Boston riuscì a vincere la medaglia d’oro con il salto record di 8,21 metri, superando gli 8,12 metri stabiliti da Owens ben 25 anni prima.
Tra l’altro questo record è rimasto imbattuto fino al 1968, quando Bob Beamon, scoperto proprio da Ralph Boston, riuscì a completare un capolavoro a Città del Messico, saltando 8,91 metri. Un primato talmente solido da rimanere tale fino al 1991, quando Mike Powell saltò 8,95 metri primato mondiale ancora imbattuto.
Numeri che fanno parte della storia dell’Atletica Leggera, come il noto di Ralph Boston, che in queste ore è stato ricordato sui social da tutti i più grandi interpreti della sua disciplina, passando anche per “Il figlio del vento” Carl Lewis.
“Sono devastato per la notizia della sua morte. Da bambino era un mio idolo e devo dire che ha avuto una grande influenza nella mia vita. Mi mancherà il suo sostegno e la sua vicinanza”, ha scritto il numero uno degli anni ’80. Una grandissima perdita per tutti gli appassionati di sport: un atleta di grande livello.