Il pilota olandese di RedBull ancora contrario alle novità imposte dalla Commission di Formula1, ora la minaccia di un ritiro diventa sempre più concreta già a partire dal GP di Baku
Non tutto è rose e fiori. Come nella vita sentimentale, anche gli sportivi e i piloti di Formula1 hanno i loro alti e bassi. Alcune volte dovuti a periodi altalenanti in cui la condizione fisica non è al massimo, altre volte per cause psicologiche. E infatti la resa mentale è quella che maggiormente interessa un atleta per restare competitivo al meglio delle proprie possibilità. Una situazione che, al momento, preoccupa molto Max Verstappen.
Il pluricampione uscente di RedBull non è sereno. A minare la sua stabilità emotiva non sono i risultati maturati finora perché, per sua fortuna, quelli restano impeccabili. Piuttosto, si tratta delle nuove imposizioni della Commission che ha in riserbo per il Circus. Novità, per così dire, che ammettono la possibilità di ampliare il pacchetto dello spettacolo motoristico di totale fruizione da parte degli appassionati con destinazioni esotiche, potenziate modalità di svolgimento delle gare e altro ancora.
Nello specifico, Verstappen fa riferimento all’introduzione dello Sprint Shootout. Una sorta di percorso qualificazione alla gara Sprint già precedentemente introdotta che ‘strapperà’ parte della giornata del sabato per fare spazio a tre nuove sessioni Q1, Q2 e Q3 rispettivamente da dodici, dieci e otto minuti. Entusiasmo sottoterra. Così, per mettere un po’ di pepe, il pilota olandese non si è tirato indietro dal manifestare pubblicamente il proprio dissenso contro questo tipo di scelte. Per lo più mediatiche, volte alla monetizzazione degli eventi. La minaccia del ritiro ora incombe.
Verstappen fa sul serio: nulla è lasciato al caso
Verstappen aveva già ipotizzato di lasciare la Formula1 nel caso in cui avessero insistito nell’apportare continue modifiche allo spettacolo motoristico. E ora, a ridosso del Gran Premio di Baku ove lo Sprint Shootout verrò ufficialmente introdotto, il rischio di addio – o arrivederci – da parte del campione si fa sempre più concreto. Come forma di protesta. E il suo futuro potrebbe portarlo altrove.
“Ne vale davvero la pena? Perché allungare così tanto il weekend? Amo correre e corro per vincere. Certo ho uno stipendio importante e faccio la ‘bella vita’. Ma per quanto può durare questa condizione? Arriva un momento nella carriera in cui ti chiedi se puoi spostarti su altro. Il mio contratto vige fino al 2028, ma non garantisco che potrò restare oltre. Specie se tutto questo dovesse sforare nell’esagerazione. Allora sì, sarà ora di cambiare”, ha dichiarato Verstappen in un recente intervento. Cosa sarà di lui dopo? Probabilmente la WEC. La categoria Endurance, ove anche Fernando Alonso ha avuto una parentesi importante, lo ispira molto. Ma non necessariamente dovrà restare nel mondo delle corse. Si vedrà.