Un nuovo caso mondiale per il mondo del tennis: il ritiro da un torneo ha scatenato una serie di polemiche con dichiarazioni davvero sconcertanti
Quanto accaduto nei giorni scorsi, e raccontato da una tennista in una lunga storia su Instragam, porta gli appassionati a discutere su quanto avvenuto: la mancata partecipazione all’ITF di Calvi ha scatenato un putiferio con parole molto dure.
Non c’è pace per la stagione del tennis, travagliata e sempre più nel mirino delle polemiche. In questo caso, arrivano direttamente da una protagonista che ha utilizzato termini molto forti e tirando in ballo anche il nazismo.
Una vicenda incredibile a sottolineare come c’è un vuoto normativo importante e che dovrà essere quanto prima risolto, non solo nel mondo del tennis ma in generale in tutto lo sport. Stanno crescendo i casi del genere: ci sarà bisogno di uno sblocco definitivo e, soprattutto, di un buon senso che sembra essersi smarrito in questi ultimi mesi.
Quanto accaduto alla tennista Vitalia Diatchenko sta sconvolgendo tutti gli appassionati della racchetta, la russa ha vissuto una vicenda davvero paradossale, che ha raccontato su Instagram ai suoi 70mila followers. La sua nazionalità russa è diventata un problema, rimanendo bloccata per 18 ore in aeroporto per via della nuova politica adottata dalla compagnia aerea polacca Lott e per i visti dei cittadini russi. Torneo saltato per la Diatchenko, rimasta addirittura senza cibo ma con tanta rabbia in corpo: “Avevo tutte le lettere di sostegno della WTA e dell’ITF, ma nel tennis attuale non sembra fare alcuna differenza in realtà”.
Una situazione incresciosa per l’attuale n. 250 del tennis femminile, che cercava un po’ di rilancio, ma si è scontrata contro regole particolari: “Sono stata trattata come un cittadino di terza classe dopo aver speso un migliaio di euro. Andando in Europa come cittadina russa ho solo un visto di 14 giorni, mi sono dovuta ritirare”.
Come atleta professionista ha dovuto già rinunciare ad altri tornei, ricordando come i russi giocano senza bandiera e rappresentare alcun paese. Un caso quasi analogo è quello del pilota di Formula 1, Nikita Mazepin, che sta cercando nuovamente una collocazione dopo l’allontanamento dalla Haas. La situazione della Diatchenko è ancor più paradossale: “Voglio solo proseguire una carriera che amo da sempre, è giusto nei confronti degli sportivi che non hanno alcun collegamento col conflitto. Spero di essere libera da politica, razzismo e nazismo. Solo pace e liberate i cieli”.
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