ESCLUSIVA SI Giandebiaggi: “La Cremonese darà tutto, su Ballardini…”

Questa sera allo stadio Franchi di Firenze è in programma la sfida di ritorno della semifinale di Coppa Italia tra Fiorentina e Cremonese. All'andata hanno avuto la meglio i viola, i quali si erano imposti allo Zini per 2-0.

Per l’occasione, Sportitalia.com ha intervistato in esclusiva Marco Giandebiaggi, ex centrocampista e in maglia grigiorossa dal 1990 al 1997. E' uno degli eroi di quella Cremo allenata da Gigi Simoni che quel 23 marzo 1993 alzò al cielo la Coppa Anglo-Italiana.

Soltanto 19 punti in 31 gare. Come si può valutare questa ritorno in A della Cremonese?

"A luglio e agosto la squadra è stata completamente cambiata, a partire dalla guida tecnica. Non c’è stata quella continuità tra allenatore e progetto, ho seguito la squadra durante il precampionato e temevo sarebbe successo proprio questo. A inizio campionato la Cremo era pimpante e anche bella da vedere, ma aveva poca sostanza. Soprattutto in attacco, con Dessers che non ha mantenuto le aspettative e l’investimento fatto. Basti pensare che il miglior centravanti è Ciofani che non aveva mai giocato in Serie A. Incredibile invece il cammino in Coppa Italia".

Crede che forse Ballardini sia arrivato troppo tardi?

"Col senno di poi e alla luce dei risultati dico di sì. Parliamo di un allenatore molto bravo i cui risultati sono noti a tutti, anche quando ha fatto da traghettatore. A prescindere dal pesante ko di Udine, per la salvezza sarà difficilissimo, la Cremo dovrà vincere almeno tutti e tre gli scontri diretti, cosa finora non ha mai fatto".

In tutto questo, cosa c'è di positivo in questa stagione?

"La vicinanza dei tifosi e della città alla squadra. Io ero presente allo Zini poco tempo fa alla festa dei 120 anni del club e si respirava ugualmente aria di entusiasmo. Chiaro che ci siano delusione e sconforto, ma la piazza li sta vivendo nella maniera corretta. Altrove si vedono scene, che a me non piacciono per nulla, nelle quali dopo le sconfitte i giocatori devono sempre andare a scusarsi dai tifosi. Qui invece la Curva chiama sempre la squadra abbracciata e incoraggia sempre, anche dopo un brutto risultato. Al di là di come finirà il campionato, la società dovrà ripartire da qui".

Lei ha vestito per sette anni la maglia grigiorossa. Che cos’è la Cremonese?

"Una grande famiglia che si è evoluta negli anni. Il presidente Arvedi è una grande persona e più in generale l’ambiente è solido e sano, cosa per nulla scontata in un periodo di crisi come questo".

Inoltre, era uno dei eroi che a Wembley conquistarono la Coppa Anglo-Italiana. Che sensazioni provò?

"Quell’anno fu il più bello per molti di noi. La vittoria di Wembley fu qualcosa di straordinario, non tanto per il trofeo di per sé, ma per come fu raggiunto. E' stata una esperienza che ha forgiato tutti noi e ci diede quella spinta più anche per il campionato. Vincemmo quella coppa anche grazie alle rotazioni della squadra, nella fase iniziale del trofeo, le seconde linee fecero un grandissimo lavoro e furono loro a darci la convinzione di poter arrivare fino in fondo. Poi inutile descrivere l’emozione che si prova nel giocare e alzare una coppa a Wembley".

Tornando al presente, c’è qualche possibilità per i grigiorossi di ribaltare la gara d’andata?

"La Cremo darà tutto e giocherà col coltello tra i denti, di questo sono certo. Sicuramente giocherà con la formazione migliore. Sarà ulteriormente difficile anche perché la Fiorentina avrà imparato la lezione di una settimana fa contro il Lech Poznan, conosco bene Italiano avendoci giocato assieme a Verona. Ma nel calcio mai dire mai, di certo sarà une bella gara".

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