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Calcio

Inter in finale di Coppa Italia, Juve mai pericolosa a San Siro

San Siro premia la sua Inter, contro la Juventus non c’è stata storia negli ultimi 90’ del doppio confronto che è valso il pass per la finale di Coppa Italia ai nerazzurri. Una vittoria di misura per l’Inter che archivia la pratica bianconera con un 1-0 firmato da Dimarco, che quasi sta stretto a Simone Inzaghi per la prestazione maiuscola dei suoi uomini. Poca, pochissima Juve si è vista sul rettangolo verde di Milano.

Il pari per 1-1 della gara d’andata aveva lasciato aperto ogni scenario, ma l’ultimo derby d’Italia termina senza far troppo rumore, contrariamente a quanto avvenuto allo Stadium poco più di venti giorni fa.
L’Inter, campione in carica, è quindi anche la prima finalista di Coppa Italia e resta in attesa di scoprire chi si presenterà al suo cospetto (Fiorentina-Cremonese domani alle 21.00) all’Olimpico di Roma il prossimo 24 maggio.

La partita: Inter avanti con Dimarco, Juve quasi mai pericolosa

Pronti via! È l’Inter a premere per prima sull’acceleratore. La squadra di casa è schematica, costruisce dal basso e tenta di farsi spazio nella trequarti avversaria. Al 3’ il primo guizzo del match è proprio dei nerazzurri. Barella crossa in area per Lautaro, ma l’argentino non arriva sulla sfera, è poi Dzeko a cercare il secondo palo invano. L’Inter mostra i muscoli e la Juve frena tutto con il fisico. All’8’ Bremer interviene in ritardo su Barella, la panchina interista acclama il cartellino giallo ma il direttore di gara lascia proseguire.
La squadra di Inzaghi è sul pezzo e lo dimostra da subito, al 15’ arriva il gol che sblocca la sfida a firma di Dimarco. L’assist di Barella verosimilmente era indirizzato a Dzeko, ma Dimarco è bravo ad intercettare dall’altezza del dischetto e di prima intenzione insacca in rete.
Lautaro si vede spesso in avanti, pecca di cinismo e sfiora il raddoppio più volte. La Juventus si mostra pericolosa per la prima volta al 26’ con De Sciglio che tenta l’incornata ma pecca di precisione. Ad impensierire Onana ci pensa Kostic superata la mezz’ora con un tiro dal limite dell’area che costringe l’estremo difensore avversario a mettere la sfera in corner. Dopo un giro aggiuntivo d’orologio si chiude la prima frazione di gara con l’Inter in vantaggio, meritevole per aver tenuto le redini del gioco.

La ripresa: l’Inter manca il raddoppio, ma la finale è sua

Poco soddisfatto del primo tempo dei suoi, Allegri in avvio di ripresa chiama Milik dalla panchina al posto di Kostic. Il pressing della Juve sale e l’Inter fa più fatica a trovare gli spazi. Miretti al 49’ tenta il tiro, ma la sfera termina alta sopra la traversa. È sfida uomo a uomo: al 52’ Dzeko contro Bremer, il bosniaco salta il difensore bianconero a dal lato piccolo dell’area di rigore insacca sul secondo palo, ma si alza la bandierina. Si rimane sull’1-0.

San Siro l’ha acclamato incessantemente sin dall’inizio. Un boato si alza al cielo al suo ingresso in campo, entra Lukaku al 68’ al posto di Dzeko; insieme al belga subentra anche Brozovic al posto di Barella. Perin tiene ancora vive le speranze della Vecchia Signora. Al 73’ i nerazzurri battono una punizione da posizione favorevole, Dimarco centra la barriera Mkhitaryan intercetta e e tenta la conclusione ma trova un attento Perin. La Juve fatica, Angel Di Maria tenta di trascinare i suoi con una ripartenza lesta che si conclude con un tiro centrale che non impensierisce Onana.

Gli ospiti guardano il cronometro, appena 2’ al 90’ e il passaggio del turno diventa utopia. Milik non si arrende, imbucata per Chiesa in area che viene però anticipato dal portiere nerazzurro. 4’ di recupero in cui l’Inter non concede assolutamente nulla ai bianconeri. San Siro rumoreggia ancor prima del triplice fischio, poi esplode: l’Inter si impone sulla sua rivale storica e vola in finale di Coppa Italia.

Annapia Panassidi

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