Non una semplice sfida, ma uno scontro diretto dal sapore di finalissima. Tra Manchester City e Arsenal domani all’Etihad Stadium verosimilmente si decideranno le sorti della Premier League. Solo cinque punti dividono il City di Guardiola (ancora con due gare da recuperare) dall’Arsenal capolista.
La 33ª giornata di Premier potrebbe sfociare in una festa scudetto anticipata, ma nulla appare scontato alla vigilia. I Gunners, come detto, vantano cinque lunghezze in più rispetto ai rivali, ma i Citizens hanno ancora due sfide da recuperare e in prospettiva potrebbero, a prescindere da questa sfida, sorpassare l’Arsenal.
Saranno poche le novità riguardanti le due formazioni, che scenderanno in campo domani alle 21.00. Guardiola andrà sul sicuro affidando ancora una volta le redini della sua squadra all’inarrestabile Haaland. La storia, tra l’altro, da ragione proprio ai Citizens che hanno avuto la meglio negli ultimi sette incontri contro l’Arsenal. Il Manchester City oltre ad avere dalla sua le statistiche e i numeri impressionanti del suo miglior uomo (32 gol in Premier per Haaland), hanno la consapevolezza di poter affondare il colpo a qualsiasi compagine si presenti al proprio cospetto. A dimostrazione di ciò basta analizzare il momento estremamente positivo che sta attraversando la squadra. Attualmente il City è in corsa oltre che per il titolo di campione d’Inghilterra anche per la Champions per cui si dovrà scontrare in semifinale contro il Real Madrid di Ancelotti; infine si trova anche in finale di Fa Cup.
L’Arsenal d’altra parte non gode di una forma invidiabile. Le ultime sei uscite in Premier si possono infatti definire deficitarie considerando che hanno portato solo tre punti, frutto di altrettanti pareggi. La giovane rosa guidata da Mikel Arteta pur essendo attualmente la prima della classe non parte favorita sulla carta. Determinante in tal senso è la poca esperienza dei propri giocatori in match così determinati.
Lo scontro diretto tra City e Arsenal non è certamente una gara da dentro o fuori, ma questi 90’ minuti saranno determinanti per spianare il terreno alla candidata al titolo la quale poi dovrà spingere sull’acceleratore per il rush finale.
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