Annuncio esplosivo in diretta: “Per vendicare Valentino”. Corsi e ricorsi storici che si sono ripetuti nel gran premio delle Americhe sul circuito di Austin
In una MotoGP che non riesce ancora a trovare nuovi personaggi simbolo, figure dal grande carisma in grado di far dimenticare in tutto e per tutto i campioni del passato, ci si aggrappa ai ricordi e alla storia recente delle due ruote per tenere vivo l’interesse degli appassionati. Del resto è più che evidente come il ritiro di Valentino Rossi avvenuto un anno e mezzo fa abbia inferto un colpo quasi letale all’appeal mediatico del Motomondiale. Senza il Dottore in pista a dare spettacolo sui circuiti di tutto il mondo, il fascino della MotoGP è letteralmente crollato a vantaggio di altre discipline.
Due anni dopo l’addio alle gare del fuoriclasse di Tavullia a correre e gareggiare in suo nome sono i piloti del team VR46, di cui lo stesso Valentino è fondatore e proprietario e alla cui guida ha chiamato dei giovani piloti pieni di talento e spavalderia. Ex rookies in crescita esponenziale come Marco Bezzecchi che ha tagliato per primo il traguardo in Argentina e che sembra già in grado di competere per il titolo di campione del mondo.
E poi c’è Luca Marini, il fratello di Valentino che pare aver compiuto un importante salto di qualità. Mai come quest’anno i piloti del team VR46 erano stati così competitivi, tanto da insidiare i migliori nelle prime posizioni della classifica mondiale. Domenica scorsa sul circuito di Austin Luca Marini ha sfiorato il successo, giungendo al traguardo al secondo posto alle spalle di Alex Rins.
L’annuncio esplosivo in diretta fa impazzire i tifosi: “Volevo vendicare Valentino”
Il pilota spagnolo della Honda si è aggiudicato la gara delle Americhe esattamente come nel 2019 quando precedette sul traguardo proprio Valentino Rossi. E proprio memore di quell’evento, Luca Marin ha fatto di tutto per ‘vendicare’ il fratello maggiore. “Ma Rins andava troppo forte e non sono riuscito a superarlo“. Un’ammissione sincera che il pilota spagnolo ha accolto con una certa sportività.
La vittoria di Rins segna in qualche modo il risveglio della Honda, finora apparsa di gran lunga inferiore a una Ducati che resta comunque nettamente favorita per la conquista dei due titoli mondiali, quello piloti e quello costruttori. Sia il team ufficiale che il VR46 esprimono in questo momento i valori più alti della MotoGP, anche alla luce dei tanti problemi con cui hanno a che fare le case giapponesi, Yamaha e Honda in testa.