Dopo poco meno di tre ore, alle 17.15 si è conclusa l’udienza al Collegio di garanzia dello sport, presso la sede del Coni a Roma, inerente al ricorso avanzato dalla Juve in merito alla penalizzazione di 15 punti inflitta dalla Corte d’Appello della Figc. Il presidente del Collegio di Garanzia dello Sport ha lasciato il Coni ed i giudici hanno sciolto per il momento la Camera di Consiglio privata e si riaggiorneranno nella giornata di domani.
Juve, si discute al al Collegio di garanzia dello sport
La Juventus si divide tra campo ed extra campo. Mentre alla Continassa la squadra prepara l’importante sfida di Europa League in programma domani contro lo Sporting, il presidente Gianluca Ferrero è presente nell’aula del Foro Italico con i sei legali della società. Alle 14.30 inizia l’udienza, in aula il Collegio riunito a sezioni unite è presieduto dalla presidente Gabriella Palmieri Sandulli; la controparte è la procura generale dello sport nella figura del prefetto Ugo Taucer.
In primis si esamina una questione preliminare. Ossia la costituzione o meno in giudizio di Codacons e associazione Club Napoli Maradona. Attraverso l’intervento in aula dell’avvocato Enrico Lubrano hanno chiesto di partecipare al processo per difendere il -15 e chiedere la revoca degli scudetti dalla stagione 2018/19 al 2021.
In seconda battuta la Corte d’appello federale, ha accolto il ricorso della Juve contro la chiusura della curva dello Stadium per i cori razzisti nei confronti del tesserato dell’Inter (Lukaku) per la prossima giornata di campionato.
Juve, parla il legale Bellacosa e fa il punto sugli errori della sentenza
Una volta conclusa l’udienza in cui hanno preso parola tutti e sei i legali della Juventus e degli 11 ex dirigenti, l’avvocato Maurizio Bellacosa ha rilasciato delle dichiarazioni. “Il 20 gennaio scorso alla notizia della sentenza c’è stata una reazione insolita. Un fenomeno raro, una reazione generalizzata di incredulità da parte di tifosi e non tifosi. Questo per la singolarità della sentenza. I numeri sono irrilevanti. Noi abbiamo allegato un grafico per far vedere che l’ammortare di queste plusvalenze, a fronte di ricavo di oltre un miliardo, sono appena il 4%, nulla che si giustifichi rispetto al sistema fraudolento su cui insiste la sentenza impugnata. Questa sensazione di sorpresa si è consolidata alla lettura delle motivazioni.
Una sentenza piena di errori ed è questo il motivo di fondo per cui noi chiediamo l’annullamento della condanna. I nostri non sono formalismi ma motivi di ricorso in cui lamentiamo i principi basilari e chiediamo un giudizio sereno e rigoroso. Non ci interessano le polemiche, noi chiediamo l’applicazione delle norme. La Juve è già stata prosciolta sul tema delle plusvalenze. In questa sentenza impugnata ci sono tante intercettazioni, il libro nero di Fabio Paratici, ma davvero questi atti cambiano lo scenario della corte? […] Arriviamo a un altro errore grave: la corte dà 15 punti di penalizzazione quando nel primo grado chiedeva un’ammenda di 800mila euro. Il 20 gennaio poi Chinè chiederà 9 punti di penalizzazione e la corte decide per 15”.
Ugo Taucer si sbilancia, si va verso il rinvio a giudizio
Il fulcro della giornata di oggi si riduce essenzialmente alle dichiarazioni del prefetto Ugo Taucer. Il quale si è sbilanciato sul possibile esito della sentenza, ovvero la valutazione del rinvio a giudizio: “Mi sento di affermare che le argomentazioni di controparte non colgono il punto. Ritengo di confermare l’ipotesi accusatoria e quindi sono per l’inammissbilità della pronuncia, ma con un’eccezione.
Rispetto all’articolo 4 sotto il profilo della ‘carente’ motivazione temo che effettivamente il profilo di colpa. La sanzione in punti alla squadra vi sia una carenza da apprezzare e valutare in un nuovo giudizio, quindi a un rinvio per un nuovo giudizio da parte della Corte”.
Decisione rinviata a domani
Ciò che è certo è che il Collegio di garanzia al Coni ha concluso la camera di consiglio odierna, rinviando a domani la sentenza sui 15 punti di penalizzazione inflitti alla Juventus dalla corte federale di appello per il caso plusvalenze. Il Collegio ha cinque giorni a disposizione per il dispositivo.