Arriva un fulmine a ciel sereno nel mondo del calcio: l’ex difensore del Milan è risultato positivo all’antidoping ed è stato per questo motivo squalificato per tre mesi. Le ultime sulla vicenda.
Quello del doping è un problema che si fa fatica ad estirpare dal mondo del calcio ed ora arriva un nuovo caso a scuotere questo sistema. A farne le spesa è stato un ex calciatore, per la precisione centrocampista e difensore, del Milan. Anche per lui si è trattata di una sorpresa, ma la positività è stata confermata anche da un secondo test a cui si è sottoposto. Andiamo a vedere nel dettaglio che cosa è successo.
Stiamo parlando di Bartosz Salamon, vecchia conoscenza del nostro calcio avendo militato in Brescia, Foggia, Milan, Sampdoria, Pescara, Cagliari, SPAL e Frosinone. Oggi gioca nel Lech Poznan, in Polonia. Prima della partita di Conference League contro la Fiorentina il giocatore era stato sospeso dalla UEFA proprio perché era emersa una positività al test dell’antidoping. Il suo club aveva deciso di fare ricorso, chiedendo di analizzare un secondo campione che sarebbe servito a scagionare il giocatore.
Anche in questo caso il risultato non è cambiato e, di conseguenza, sul giocatore si è abbattuto il pugno duro da parte della massima autorità calcistica in Europa. A raccontare i dettagli di questa vicenda è stato il giornalista, direttamente dalla Polonia, Łukasz Wiśniowski durante il programma “Mission Football”. Il difensore sperava in una sorta di miracolo che, però, non ha avuto luogo ed ora è arrivata anche la decisione della UEFA.
Con una nota apparsa sul sito ufficiale del club, il Lech Poznan ha annunciato che il giocatore è stato squalificato per tre mesi. Contestualmente la società ha annunciato anche che farà ricorso contro questa decisione. La sostanza alla quale è risultata positiva è il clortalidone. Si tratta di un diuretico benzotiazidico disponibile in diversi medicinali – spesso in associazione ad atenololo e si ingerisce per via orale.
Ovviamente è presto per avere un quadro della situazione definito, che forse si avrà solo quando saranno note tutte le motivazioni della sentenza. Per il momento, però, arriva un duro colpo sia per la carriera del difensore di 31 anni sia per il suo club. Va da sé che non sarà disponibile per la gara de Franchi tra la Fiorentina ed il Lech Poznan valevole per il ritorno dei quarti di finale di Conference League.
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