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ESCLUSIVA SI Lukaku, ricorso Inter su squalifica, ecco cosa c’è nel referto

Aveva fino a lunedì 17 l’Inter per presentare ricorso contro la squalifica di Lukaku nella semifinale di ritorno in Coppa Italia contro la Juventus. O meglio, contro la seconda ammonizione contestata, comminata a Lukaku per l’esultanza che in verità è il suo marchio di fabbrica. Ammonizione che ha aggiunto imbarazzo al calcio italiano in tutto il mondo, dopo la vergogna per gli insulti razzistici.

L’indignazione per l’episodio di razzismo è stata moltiplicata all’estero nel vedere che Lukaku fosse stato punito anziché protetto. E a ulteriore beffa, si è aggiunto che il provvedimento fosse arrivato per la sua esultanza generica, scambiata per un gesto di provocazione, nonostante Lukaku non fosse nemmeno corso sotto la curva ma fosse rimasto sul posto.

L’Inter adesso presenterà ricorso dopo aver visionato i documenti ufficiali, ovvero il referto dell’arbitro nonché la relazione dei delegati della Procura Federale. E si appoggia a un precedente illustre, una seconda ammonizione – e relativa squalifica – tolta a Muntari per un medesimo episodio nel 2017, quando con la maglia del Pescara incontrò il Cagliari.

Nel referto arbitrale non c’è specificità dell’ammonizione, se non la generica dicitura “per comportamento non regolamentare”. Ma al referto appunto viene appaiata la relazione dei delegati federali, in cui nel dettaglio viene descritta la progressione degli insulti razzistici.

Sono due elementi che assieme isolano il gesto di Lukaku e lo rendono privo di colpe così come già era.

Nel frattempo peraltro in tutto il mondo si moltiplicano il tipo di esultanze simili: lo hanno fatto collettivamente nelle giovanili dell’Anderlecht, lo hanno fatto gli americani del San José. ultimo cronologicamente il leccese Ceesay per il gol alla Sampdoria, e non a caso non è stato ammonito.

Dunque relazioni ufficiali che parlano chiaro, gesto che non aveva alcun intento provocatorio come dimostrato da altri esempi (ammesso ce ne fosse bisogno), e poi c’è ll precedente.

Nel 2015 a Muntari quando giocava nel Pescara fu data una seconda ammonizione per comportamento non regolamentare mentre era bersaglio di ululati e quant’altro; ma pochi giorni dopo l’ammonizione fu tolta e cancellata la squalifica, riconoscendo l’errore commesse sul campo.

L’Inter presenta ricorso e ha basi solide.

Redazione

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