Davvero sembra che a Napoli stiano facendo di tutto per complicarsi la vita. Partiamo dal fatto tecnico: contro il Verona dovrebbero scendere in campo 3 titolari, forse 4. Ma perché?! Troppi sono. Al di là di Meret, ma i portieri hanno un dispendio atletico molto più limitato, ma giocheranno dall’inizio Di Lorenzo, Politano (forse, ingiustamente, sfavorito rispetto a Lozano mercoledì) e doveva giocare anche Juan Jesus, anche se più miti consigli sembrerebbero adesso spingere Ostigard. Anche così, troppi sono. Poi Di Lorenzo dall’inizio non ha proprio senso, vista l’usura fisica a cui il suo ruolo è costretto. Che senso ha caricarsi un inutile fattore di rischio prima della Champions? A cosa è servito allora arrivare ai Quarti con un +16 se nemmeno ti permetti un turnover totale in campionato, e se anche dovessi lasciare la vittoria al Verona, chi se ne sonoramente fregherebbe. Non è questa una di quelle situazioni in cui: “Eh la partita Champions si comincia a preparare facendo bene contro la squadra X nell’impegno precedente in campionato”. No no, al diavolo la giornata, la partita Champions si prepara bene non aggiungendo un’oncia di fatica ai possibili titolari e soprattutto evitandogli qualsiasi fattore di rischio infortuni.
Non a casa il Milan non ci pensa su due volte: Pioli cambia tutti e 10 i giocatori di movimento, al massimo fa recuperare un po’ di gamba a Kalulu che potrebbe sostituire Kjaer in coppa (condizionale d’obbligo), ma se ne impipa altamente di correre rischi inutili. E sì che la giornata per il Milan è estremamente più importante, visto il peso di tre punti nella sua lotta Champions da 60 milioni, ma giustamente la priorità assoluta è non correre rischi inutili in vista del ritorno.
E al di là della giornata, verrebbe da chiedere al Napoli comunque: ma che fai?! De Laurentiis che se ne frega e sproloquia su Uefa e arbitri al telefono con i tifosi, ma in generale tutto l’ambiente che si lamenta di un arbitraggio che può non essere stato felice ma che è puerile ritenere sia stato la ragione della sconfitta. Per non parlare dello psicodramma per ottenere finalmente una cosa scontata come il tifo nei Quarti. Tutti indicatori di una pessima maniera di prepararsi mentalmente al ritorno, un regalo che il Milan non può che accettare.
Non si regala nulla all’Inter e a Simone Inzaghi invece, nemmeno il rispetto dovuto. Vittoria maiuscola a Lisbona, eppure sembra sempre tutto automatico. Ovvio che se non dovesse andare nelle prime quattro Simone Inzaghi salterebbe, ma intanto è con un piede nelle semifinali, e neanche questo sembra contare. E’ assurdo, è tutto davvero assurdo quando si tratta della considerazione riservata a Inzaghi, ed è persino ingenuo che l’ambiente interista non protegga il suo skipper.
Intanto l’ambiente societario è in divenire: l’interesse di Investcorp è reale, non è ancora totalmente determinato perché si vuole capire il prezzo totale dell’operazione, si vorrebbe imbarcarsi con almeno un altro partner per diminuire il rischio (vedi la possibilità Radrizzani), e perché comunque può avere senso aspettare un anno, quando l’affare costerebbe molto meno causa prestito da restituire ad Oaktree e vista la valutazione fuori mercato che ne fa Zhang. Ma il fatto che si ricerchino partner d’acquisto prova l’interesse concreto, il che sarebbe anche più importante di una semifinale Champions.
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