Domani contro la Cremonese, a difendere la porta dell'Empoli sarà ancora Samuele Perisan. Nelle scorse ore è infatti arrivata la conferma che Vicario non ha ancora recuperato dall’infortunio.
L'ex Cagliari è fermo infatti dalla trasferta di Monza dello scorso 4 marzo. Ma in queste cinque gare Perisan, 25 anni e in Toscana da quest'estate, non ha per nulla fatto rimpiangere l'assenza di Vicario. Anzi, le sue prestazioni sono state molto positive e convincenti.
Per parlare dell’estremo difensore, Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Giacomo Bindi, ex portiere e dal 2020 al 2022 suo ‘secondo’ tra le fila del Pordenone.
Che portiere è Perisan?
"Parliamo un ragazzo con tanta voglia di imparare. Lui peraltro è cresciuto nell’Udinese, quindi in un'ottima scuola di portieri ai quali viene data una grande impostazione. E a parte questo, Perisan aveva una grande dedizione e applicazione a quello che faceva, questo gli ha consentito e gli consente tuttora di avere grandi margini di miglioramento".
Quali erano le sue migliori qualità?
"Dico il senso di posizione e una grande esplosività. Come dicevo prima, l’importante predisposizione tecnica che aveva acquisito gli ha reso tutto più semplice".
Lei ha giocato con lui per due anni a Pordenone. Cosa ricorda in particolare di Perisan?
"Non dimentico che non fu facile per lui dal momento stava affrontando le sue prime esperienze da portiere titolare. In precedenza, tolti alcuni mesi ad Arezzo, aveva sempre fatto da ‘secondo’. Ma in campo aveva sempre risposto presente, e poco alla volta i nostri compagni di squadra avevano acquisito una grande fiducia in lui. Tante volte infatti era stato proprio Perisan il migliore in campo dei nostri".
E a livello umano invece?
"Uno molto umile, taciturno ma gli piace il gruppo e ha grande personalità".
Come sappiamo, è molto facile che in estate Vicario lasci l'Empoli. Potrebbe essere per Perisan una occasione per diventare lui il titolare degli azzurri? In questa gare sta convincendo.
"Non deve avere fretta. L’importante è che conservi le sue qualità, sta facendo un percorso di crescita graduale".
Però è anche vero non è nemmeno più giovanissimo.
"Quello del portiere è un ruolo che ti consente di ambire anche indipendentemente dalla carta di identità. Deve rimanere tranquillo e la cosa fondamentale è che abbia sempre la fiducia da parte della società".
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