Non sono solo le condizioni di salute di Michael Schumacher a destare attenzione. C’è anche un’altra grossa e pazzesca curiosità su di lui.
Michael Schumacher, come tutti sanno, da quasi dieci anni si è ritrovato costretto a vivere una nuova e più limitata vita. L’incidente sfortunatissimo e per certi versi assurdo che gli capitò sulle nevi francesi di Meribel, presso Grenoble, lo ridusse sin da subito in stato vegetativo.
Il sette volte campione del mondo di Formula 1 ne ha passati, di momenti paurosi, quando era ancora in attività. E suona davvero come una beffa da parte del destino sapere che non è più in grado di parlare e di camminare se non con l’aiuto degli altri. Questo almeno è ciò che si sa delle condizioni di Michael Schumacher, sul conto del quale la moglie Corinna ha fatto calare un fittissimo velo di riserbo e di riservatezza. Da un decennio è impossibile che avvengano delle fughe di notizie e per giornalisti e paparazzi non è mai stato possibile piazzare lo scoop sulle condizioni della leggenda della Ferrari.
Suo marito è protetto al massimo e riceve la assistenza continua di una equipe medica. Purtroppo però non ci sono speranze di rivedere il Michael Schumacher di una volta, quello che saltellava di gioia dopo ognuno dei suoi 91 Gran Premi di Formula 1 vinti.
Sono pochissime le informazioni trapelate riguardo al campione nato il 3 gennaio del 1969. Ed ancor meno le persone che hanno avuto modo di vederlo dal vivo. Tra questi si annoverano Jean Todt e Flavio Briatore, con i quali “Schumi” ha lavorato e vinto ai tempi rispettivamente della Ferrari e della Benetton. Sembra che il tedesco abbia un folto numero di esperti che starebbero tentando di mantenere vive le sue capacità motorie e di parola. E che nel frattempo Corinna Schumacher abbia disposto qualche trasloco tra Spagna e Svizzera, lungo tutto questo tempo. Intanto i loro due figli sono cresciuti e hanno trovato una proficua strada in due ambiti molto diversi.
La primogenita Gina Maria, 26 anni, è una campionessa di Reining, ovvero una variante della equitazione. Mick Schumacher invece ha seguito le orme paterne, gareggiando con la scuderia Haas in Formula 1 nel 2022 per poi passare come terzo pilota alla Mercedes. Che ha rappresentato anche l’ultima monoposto in carriera del papà.
La passione per le auto è sempre rimasta, nella loro famiglia. Tanto è vero che, nonostante l’incidente capitato all’ex ferrarista, resta comunque intatta quella che è la immane collezione di macchine di ogni epoca e di qualsiasi tipo appartenente proprio a Schumacher. Tutte queste vetture, che messe assieme raggiungono un valore di centinaia di milioni di euro, sono radunate al Motorworld di Colonia, in Germania. C’è il suo primo kart ed anche alcune auto da corsa da sogno sulle quali lui ha gareggiato nelle formule minori.
E tra i prezzi pregiati di questa collezione spiccano alcuni bolidi con i quali lui ha vinto in Formula 1. Abbiamo la Sauber Mercedes-Benz C291, auto Gruppo C con motore V12 da 600 cavalli; la monoposto da Formula 1 Jordan 191 con livrea 7UP verde e blu.
E poi la Benetton con il celebre logo delle sigarette Camel, del 1992, e le altre due Benetton del 1994 e del 1995 che lo condussero alla conquista dei primi due fra i suoi sette campionati del mondo conquistati. E la Ferrari? C’è anche quella, con la F310 1996 e con tutte le altre guidate fino al 2004, con le quali giunsero altri cinque titoli iridati. Ed ancora, è presente una Mercedes GP Petronas, con la quale poi lui ha chiuso con il volante il 25 novembre del 2012.
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