L’addio di Valentino Rossi dalla MotoGP ormai si è consumato da tempo, eppure la confessione commuove i suoi colleghi
Valentino Rossi ormai non fa più parte del Motomondiale. Eppure 26 anni nel ‘Circus’ hanno lasciato un ricordo indelebile. Fsicamente non è più in pista e solo raramente si fa vedere sui circuiti perché gli impegni del suo nuovo lavoro come pilota nell’Endurance, e la famiglia lo tengono molto occupato. In realtà però la sua ombra c’è sempre e lo ha dimostrato una volta di più l’ultimo appuntamento con il Gran Premio d’Argentina a Termas de Rio Hondo.
In MotoGP dopo due appuntamenti e quattro gare c’è in testa Marco Bezzecchi con una Ducati privata, quella della Mooney VR46 Team e per lei è arrivata anche la prima vittoria. Ma poche ore prima c’era stato pure il terzo posto di Andrea Migno in Moto3, anche lui sotto la pioggia, anche lui riminese, anche lui talento azzurro.
Ma i due hanno in comune molto di più perché fanno parte di quella grande famiglia che con gli anni è diventata la VR46 Academy. Una felice intuizione dello stesso Valentino che ha capito come poter rimanere nel suo mondo con un’altra veste. Quella di talent scout, perché i piloti buoni in Italia sono molti ma non sempre hanno la possibilità di sfondare e farsi conoscere.
Lui con la sua organizzazione li segue fin da giovani, cerca di piazzarli in squadre capaci di farli crescere e dimostrare le loro doti, ma soprattutto con i suoi consigli li fa maturare. Gli allenamenti in comune sulla pista del Ranch di Tavullia, gli scambi di consigli tra di loro e un progetto che con gli anni è cresciuto moltissimo.
Oltre a Marco Bezzecchi e Andrea Migno fanno parte dell’Academy di Valentino anche Luca Marini, Franco Morbidelli, Celestino Vietti Ramus, Niccolò Antonelli e Francesco Bagnaia. Anzi, il neo campione del mondo con la Ducati lo avrebbe voluto come suo coach personale, ma per ora non è stato possibile.
Tutti uniti come fratelli anche se poi in pista tra MotoGP, Moto2 e Moto3 diventano avversari con il massimo rispetto. Altri con gli anni se ne sono andati, come Romano Fenati, Nicolò Bulega, Alberto Surra e Lorenzo Baldassarri. Morbidelli ha vinto il Mondiale in Moto2, imitato da Bagnaia che poi ha fatto ancora di più in MotoGP.
Il segreto? Affidarsi a Valentino, che una soluzione la trova sempre. Come è successo ad Andrea Migno veterano di lungo corso in Moto3. Alla fine del 2022 era rimasto appiedato dopo la fine del contratto con il Team Snipers. Ora è tornato con il CIP per sostituire l’infortunato Lorenzo Fellon in sella ad una KTM, e ha subito ripagato della fiducia.
Ma intervistato da ‘Gpone.com’ ha raccontato un aneddoto incredibile. Quando aveva 14 anni e già faceva il pilota nelle serie minori il suo idolo era Rossi. Una sera d’estate era fuori da un bar con gli amici ed è successo un fatto curioso. “Ho visto una stella cadente e ho desiderato conoscere Valentino. Neanche un mese dopo un amico in comune ci ha invitato ad andare ai test di Misano della Ducati, era il 2012. Lì l’ho conosciuto per la prima volta, poi sono andato a vedere il Ranch e una cosa ha tirato l’altra”. Una storia pazzesca.
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