Milan e Inter, forse, hanno deciso che la prossima Champions non è di grande appeal. Probabilmente sono contro la Uefa, vogliono fare la Superlega e non hanno il coraggio di dirlo. Si stanno concentrando solo su questa Champions. Scherzi a parte, c’è poco da scherzare, non si capisce come Pioli e Inzaghi stiano giocando a nascondino per non fare punti per i primi 4 posti. Idem l’Atalanta. Se all’inizio una spiegazione ce la siamo data, adesso non capiamo. Prima ci stava che perdevi punti perché eri partito con la voglia di vincere lo scudetto e quando hai capito che il Napoli viaggiava su un altro pianeta hai mollato la presa e nel tuo inconscio dicevi “tanto i punti per il quarto posto li faccio”. Adesso non vale più. Perché le romane corrono e le giornate diminuiscono. I punti contro Sassuolo, Salernitana, Empoli, Sampdoria, Lecce e via dicendo servono come punti per lo scudetto. Senza tricolore perdi fascino ma senza Champions perdi soldi e devi rivedere tutto il progetto. Di questo passo rischiamo di vedere la prossima Champions senza una delle due milanesi, come scriviamo da almeno 2 mesi. Il vero problema è che con questa media punti rischiano entrambe. Il 19 aprile c’è il collegio di garanzia del Coni per la Juventus e, come dice, Mourinho siamo sicuri che la Juventus non sia seconda? Pioli e Inzaghi hanno grandi responsabilità sull’andamento lento delle milanesi ma le vere colpe, probabilmente, sono dei dirigenti. Milan e Inter hanno clamorosamente cannato il mercato estivo 2022. A giugno non si potranno commettere gli stessi errori e oggi, entrambe, vivono di rendita con le operazioni fatte nel 2021. Soprattutto il Milan. Le seconde linee rossonere sono imbarazzanti e ci sono calciatori che non possono più giocare nel Milan. Intanto mercoledì a San Siro vogliamo sentire i brividi sulla pelle. I quarti di finale italiani sono uno spettacolo. Milan-Napoli non è scontata, non solo perché al Maradona è finita tanto a poco ma anche perché il Napoli sembra in leggera difficoltà fisica. Il Milan deve regalarsi una notte del diavolo, però, il pronostico non è affatto scontato. Godiamoci la Champions e il derby italiano, sperando di viverne un altro in semifinale. Sarebbe stupendo, anche se il campionato sta dando risposte positive solo per alcuni. E’ la serie A di Spalletti e Sarri, la qualità paga sempre. Napoli e Lazio, gestite da due presidenti italiani antipatici ma bravi, è il trionfo del nostro calcio. Allenatori italiani, Presidenti della Capitale e mentalità italiana. Il Napoli vince il campionato e la Lazio è fortemente candidata alla prossima Champions League. Sarri sta facendo un autentico miracolo sportivo se consideriamo il mercato al risparmio fatto da Tare e tutto il campionato senza il suo bomber, Immobile, o quando l’ha avuto come sabato sicuramente non al 100% della condizione fisica. Vedere la Lazio quest’anno è puro godimento per gli appassionati. Per il momento Roma prende a schiaffi Milano ma vedremo se da sotto la Madonnina sapranno reagire.
Intanto la Premier è sempre più italiana. Tottenham-Brighton è stata la classica partita dove puoi rigiocarla mille volte quel risultato non esce neanche mezza volta. Ha vinto il Tottenham 2-1, risultato bugiardo di fronte ad una prestazione quasi perfetta degli ospiti. Stellini e De Zerbi si sono fatti cacciare ma a questo punto volevamo Antonio Conte, almeno avremmo goduto di uno spettacolo tra titolari. De Zerbi ha sbagliato solo a dare credito a Stellini, perché un allenatore pluriesonerato in serie C non avrebbe meritato tanta popolarità internazionale. Però De Zerbi è fatto così: la mano te la stringo, in conferenza non rispondo alle provocazioni, però quando ti trovo faccia a faccia ti dico quello che penso. Poteva farlo negli spogliatoi? Certo. Ma il nuovo stadio del Tottenham è talmente grande che non riesce a farti incrociare prima della gara. Purtroppo siamo abituati ad un mondo di falsi ipocriti e se vediamo che uno alla prima occasione ti dice quello che pensa in faccia, gridiamo allo scandalo. Lo scandalo è Stellini che insulta in conferenza e poi diventa rosso in faccia se uno ti affronta guardandoti negli occhi. Lo scandalo è Stellini che allena in Premier dopo aver rimediato più esoneri che presenze in serie C. Lo scandalo è Stellini che allena ancora dopo le squalifiche del calcio scommesse. Al Tottenham fanno tutti i preti e si affrettano a mandare via Paratici ma poi si dimenticano di andare su Google e scrivere nella barra bianca “Cristian Stellini calcio scommesse”. Aspettate, lo faccio io. Fatto. Risultato: Stellini: nello spogliatoio dopo la partita, la busta con 3-4 mila euro. Sapevo degli accordi ma ero contrario. Diedi parte dei soldi in beneficenza. Conte diceva di Stellini: “Cristian Stellini era con me alla Juventus quando vennero fuori le notizie sull’indagine barese. Mi disse che voleva parlarmi di qualcosa che era successo tempo prima a Bari. Ma io gli dissi che non volevo sapere nulla e lo mandai via. Poi lui si dimise”. Conte su Stellini. Sempre San Google. Oggi allena in Premier. Misteri della Fede. Andiamo in pace.
Intanto è già calciomercato. Il Lecce deve svegliarsi e fare punti salvezza. Il Verona corre, Consigli deraglia da solo e domenica c’è Lecce-Sampdoria. Intanto Corvino non dorme. Anzi. Lui fa mercato tutti i giorni dell’anno. Scopre talenti e crea plusvalenze. Il Lecce ha già chiuso il primo colpo dell’estate 2023. Lorenzo Sangiorgio. Chiiii? Chi ha risposto così è ignorante in materia. Sangiorgio è un 2004 del Gozzano. Esterno d’attacco, fortissimo. Lo scorso anno in serie D ha fatto, da under, cose pazzesche. Quest’anno qualcosa in meno ma ha avuto qualche problemino fisico. L’ha preso il Lecce. Talento importante, un pò come Zerbin anche lui del Gozzano andato poi al Napoli. Giocatore forte e intelligente. Corvino ha preso un ottimo talento di grande prospettiva. E fare la D, spesso, è più complicato della Primavera. Sangiorgio è italiano. Così, almeno, stiamo tutti più sereni sul Lecce delle meraviglie capolista in Primavera, squadra composta da tutti stranieri. Ma il Lecce non si allena a Coverciano e giustamente deve pensare alle dinamiche aziendali e non territoriali.
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