A Napoli-Milan ci si avvicina sul lettino dello psicanalista, altro che fisioterapista.
Aveva tutto il Milan per spiegare le ali ancora di più e planare sul ciuccio per ghermirlo al massimo della potenzialità.
E invece contro l’Empoli si è assistito alla scelta scellerata di Pioli. Cambiati tutti e 4 gli uomini di attacco, regalati 60 minuti, pur dominando la partita però troppa sufficienza nella convinzione di cercare il vantaggio poi con i titolari subentrati. Pioli ha letteralmente rimesso sul piatto i punti guadagnati con il Napoli. E’ vero che l’Inter si attorciglia quindi sembra quasi non faccia male, ma è altrettanto vero che pesano di più i 2 punti persi in casa contro l’Empoli senza impegni infrasettimanali, che i 2 persi dall’Inter su un campo complicato come Salerno e a soli 3 giorni dallo sfibrante psico-fisicamente Juve-Inter.
Imperdonabile che il Milan abbia permesso si reinsinuasse il dubbio. Rimane però la capacità di distendersi in bello stile quando l’occasione lo richiede come successo con Tottenham e ovviamente Napoli, e allora le possibilità crescono robustamente per la Champions. Anche se questi 2 punti assolutamente non disperdibili contro l’Empoli permettono all’Inter di rimanere in corsa.
A favore del Milan depone anche cosa sta succedendo a Napoli.
La vittoria su autorete ridicola del Lecce pesa sugli stati d’animo quasi più di un eventuale pareggio dominando il gioco. Il Napoli è sopravvissuto al Lecce, è evidente come non abbia ancora smaltito lo shock dello 0-4, ma per una metamorfosi così radicale è lecito chiedersi cosa sia successo.
E forse la chiave è in quanto accaduto durante la pausa.
Ogni membro rilevante del Napoli è andato a ritirare un premio durante lo stop per le Nazionali, ed è sembrata una gigantesca passerella anticipata delle celebrazioni della critica allo scudetto del Napoli.
Non che il Napoli prima non si rendesse conto di averlo già vinto, ma queste passerelle non c’erano, e c’era comunque il calcio giocato ogni 3 giorni, e insomma non c’era troppo tempo per pensare ad altro.
La pausa invece ha lasciato sedimentare questo sentimento di essere arrivati e naturalmente più forti, e questa sembra aver quasi messo il Napoli in modalità “me la godo”. E’ davvero tutta responsabilità di Spalletti riuscire a scuotere i suoi per portare una partita gagliarda a Milano. Il pericolo che non si faccia in tempo è reale visto quanto successo a Lecce, il Napoli il timore non se l’è tolto e per la prima volta deve gestire il favore del pronostico. La differenza la farà lo spirito di sacrifico ancor prima che la qualità, e quale dei due mister riuscirà a stimolarne la ferocia.