L'ultimo ostacolo in Serie A, prima di tuffarsi nelle notti europee: Inter (contro la Salernitana), Napoli (che affronterà il Lecce) e Milan oggi anticipano tutti in campionato, per poter avere più tempo per preparare le prossime sfide di Champions League.
Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto Angelo Gregucci, passato sia per la Salernitana che per l'Inter, per parlare della situazione di queste squadre.
Inter, Milan e Napoli oggi rischiano di essere distratte dalla Champions?
"No, non penso proprio. Prendo l'Inter, per la quale è stato fatto questo discorso: ha perso qualche punto, ma non perché sottovaluta il campionato rispetto alla Champions".
Con la Fiorentina si è vista una squadra poco incisiva. Sarà diversa con la Salernitana?
"Sì, oggi l'Inter è in bilico nella zona Champions e sono sicuro che non sottovaluterà la Salernitana. Queste sono le deduzioni che facciamo qui in Italia, sbagliate. Così come sono sbagliate le tante critiche verso Inzaghi. Cosa succederebbe se l'Inter da qui in avanti portasse a casa la qualificazione in Europa, arrivasse fra le prime quattro in campionato e magari vincesse anche la Coppa Italia? Tutte queste polemiche non le capisco".
Neanche dopo 10 sconfitte in campionato?
"Sono tante, certo: è evidente che siano tante e che non vada bene per una squadra come l'Inter. Ma non penso che derivino dalla sottovalutazione dell'impegno".
Contro il Benfica ritroverà Joao Mario, che nell'Inter dove lei è passato non ha brillato.
"Anche qui dico che in Italia siamo sommari nei nostri giudizi: basta guardare Bruno Fernandes che da noi è passato per squadre come Novara e Sampdoria per poi essere rimandato in Portogallo dove si è fermato come un giocatore di livello internazionale. João Mário ha trovato un plus nell'ambiente che ha trovato al Benfica e ora sta dimostrando il suo valore".
Come vede i nerazzurri contro i portoghesi?
"Non credo che l'Inter sottovaluterà l'impegno, nonostante si dica che sia un sorteggio abbordabile con il Benfica. Basta vedere quello che hanno fatto fino a qui compresa la sfida contro la Juventus. Il club portoghese è uno degli avversari più pericolosi perché nell'immaginario collettivo di chi guarda si pensa che tutto sommato poteva andare peggio guardando l'altro lato del tabellone".
Anche se questo lo pensano pure in Portogallo a quanto si legge.
"Ma io la penso proprio diversamente e cioè che arrivati a questo punto della manifestazione chi trovi, trovi, ma caschi comunque. In una sfida dura. Tutte le squadre rimaste se sono arrivate lì significa che sono forti. Basta vedere il Real Madrid lo scorso anno che tutti davano per sfavorito in ogni sfida che ha giocato".
Il discorso vale anche per il Napoli, che era dato per super favorito contro il Milan, prima di domenica?
"Assolutamente sì: tutte le squadre rimaste sono dure da affrontare. Vale anche per il Napoli contro il Milan, si è visto domenica. L'anomalia in questa Champions forse siamo proprio noi italiani che abbiamo pensato ben tre squadre in un momento storico difficile".
Una ce la potrà fare a vincere?
"Credo di sì, come ti dicevo in questo discorso tutte se la possono giocare. Poi è chiaro che se vai avanti te la devi vedere anche con il brand di certe squadre e l'abitudine a giocare determinate partite. Parlo di Club come Real Madrid e Bayern Monaco. Ma qui ci metto dentro anche il Milan bastava andare avanti Paolo Maldini e ti spiega che cos'è la Champions. Chiunque affronterà una di queste sfide pensando di essere favorito partirà già male".
Si torna a parlare di razzismo: che ne pensa?
"Davvero triste che siamo ancora qui a parlarne per il semplice fatto che siamo nell'epoca dei biglietti nominali delle entrate contingentate e dei dati che dobbiamo dare per filo e per segno prima di accedere ad un impianto diciamo che siamo obsoleti".
Cosa servirebbe fare?
"Penso che bisogna copiare per esempio dagli inglesi: lì non è possibile sgarrare, perché chi sbaglia viene punito. Anziché chiudere la curva se 20 persone sbagliano, individuiamo quei venti e impediamogli di entrare in qualsiasi evento sportivo, per sempre. Cacciare i colpevoli e punirli è l'unica via senza la presunzione di educarli".