Dopo un anno di assenza, Wimbledon riapre le porte a tantissimi atleti: il ritorno è definitivo, e possono esultare alcuni grandi campioni esclusi dall’edizione del 2022
Dopo un anno, a Wimbledon cambia tutto. Una decisione attesa a lungo è stata ufficializzata nelle ultime ore, ed è destinata a far discutere nei prossimi mesi. Certo, si trattava di una questione che in qualche modo doveva essere risolta, e che la soluzione potesse essere questa era nell’aria. Ma nonostante ciò è naturale che a qualcuno una scelta del genere possa non andare bene. Ci sarà tempo per parlarne, ma una cosa è certa: l’All England Club riapre le porte a una serie di ritorni di eccezionale importanza.
Quando la politica incontra lo sport ogni scelta, anche la più leggera, può avere conseguenze importanti nella vita di tante persone, dai fan agli stessi atleti. Lo scoppio della tremenda guerra in Ucraina non è costato carissimo solo alle tante vittime e ai soldati, costretti a combattere per i capricci di qualcun altro. A pagarne le conseguenze, almeno per la loro carriera, sono stati anche molti sportivi.
Basti pensare a quanto accaduto lo scorso anno proprio a Londra. Le porte del torneo più prestigioso della stagione nel mondo del tennis sono rimaste chiuse ai tennisti russi e bielorussi. Quell’erba magica, unica in tutto il pianeta, non è stata calpestata da degli atleti che avevano l’unica colpa di essere nati nel posto sbagliato. Una stortura evidente che nella prossima stagione è stata corretta, causando però l’immediata reazione di chi è rimasto ferito da una riapertura così improvvisa.
Via libera a russi e bielorussi: polemica nel mondo del tenni
Salvo clamorosi ripensamenti, dal prossimo 3 luglio all’All England Club potremo riammirare le gesta dei tennisti provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia, anche se saranno costretti a gareggiare sotto lo status di atleti neutrali. Una decisione di fondamentale importanza che è stata estesa anche agli altri tornei inglesi di preparazione allo Slam più verde dell’anno, il Queen’s e Eastbourne. Immediata però la reazione da parte di chi non accetta questa riapertura.
“La decisione di Wimbledon di aprire le porte a giocatori russi e bielorussi è immorale“, ha tuonato su Twitter il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba, che ha ricordato al mondo del tennis come la Russia stia continuando nella sua azione di aggressione nei confronti di Kiev. Per questo motivo la politica ha chiesto ufficialmente al governo britannico di negare i visti a questo gruppo di giocatori. Un manipolo di campioni tra cui compaiono, tra l’altro, i vari Medvedev, Rublev e Kasatkina. In attesa di scoprire quale sarà le reazioni del governo inglese, il presidente dell’All England Club, Ian Hewitt, ha però voluto chiarire che la decisione, seppur incredibilmente difficile, è stata presa con grande coscienza, dopo una lunga riflessione. Una scelta che non cambia di una virgola la posizione dell’All England Club. La condanna della guerra e il sostegno al popolo ucraino non sono in discussione.
Non a caso, ai giocatori in questione verrà chiesto di non accettare finanziamenti dai propri paesi, anche attraverso sponsor che possano essere in qualche modo riconducibili alla Russia e alla Bielorussia. Inoltre, dovranno sottoscrivere una dichiarazione di neutralità. Vedremo se tutti saranno disposti a farlo o se si creerà un ulteriore caso diplomatico. Un rifiuto potrebbe avere conseguenze, a quel punto, anche su altri tornei stagionali.