La storia si ripete, ancora una volta: un grande campione ha rischiato la vita sulle strade in un incidente che ricorda un dramma recente
Un dramma costante, non solo sulle strade italiane. Ma quando coinvolge personaggi e campioni famosi, l’eco è ancora più forte. Ormai gli incidenti stradali che vedono coinvolti i ciclisti, anche con esiti dolorosi, sono all’ordine del giorno e nelle ultime ore un altro fenomeno ha rischiato grosso.
Il ricordo della tragedia che lo scorso novembre ha visto coinvolto Davide Rebellin, fresco di ritiro a 51 anni dal mondo dei professionisti, è ancora vivo. Quel giorno il campione veronese si stava allenando sulle strade di casa, un percorso che conosceva molto bene, ma non aveva fatto i conti con un autista di camion tedesco.
Wolfgang Rieke, questo il nome del presunto colpevole, lo aveva travolto e ucciso nella rotatoria che porta al parcheggio di un ristorante albergo a Montebello Vicentino. E l’inchiesta della Procura, coordinata dal sostituto procuratore Claudia Brunino, sta andando avanti con ricostruzioni di quanto successo quel giorno anche con filmati inediti.
Un rischio che nelle ultime ore ha corso anche Wout Va Aert che si stava allenando sulle strade del Belgio in preparazione del Giro delle Fiandre che è in programma domenica 2 aprile. Lui sarà uno dei favoriti, ma ha rischiato di non essere nemmeno al via.
Quello che è successo lo ha raccontato l’ex professionista Jan Bakelants, che si è ritirato da poco ed era uscito ad allenarsi insieme al connazionale. Una pedalata intensa, proprio per preparare la seconda Classica dell’anno dopo la Milano-Sanremo.
Come ha raccontato Bakelants, il programma di Van Aert era quello di fare una serie di scatti ad intervalli, per raggiungere una velocità tra i 40 e i 45 km/h, ma era impossibile sulla ciclabile. Così sono usciti sulla Statale, ma in quel momento alle loro spalle è sbucata una betoniera, evidentemente infastidita dalla loro presenza.
Prima l’autista ha cominciato a suonare più volte il clacson e successivamente li ha superati, tagliando subito loro la strada. Un racconto forte e che sottolinea come tutto sia stato davvero spaventoso.
Un episodio che in realtà poi successivamente lo steso Van Aert ha cercato di ridimensionare nelle interviste che precedono il Fiandre. Ha spiegato che purtroppo sono episodi che accadono quasi quotidianamente sulle strade, ma non hanno rischiato la morte. “Sono rimasto scioccato una seconda volta quando ho sentito che Bakelants lo diceva nel podcast”, ha scherzato. Ora sarà al via, tra i favoriti insieme a Van der Poel e Pogacar.
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