A tutto Gianluca Zoppi (GianTrainer su Instagram), specializzato nella preparazione atletica della Boxe applicata all’allenamento dei calciatori: una tendenza che sta prendendo sempre più forma negli ultimi anni. Il Trainer della Celano Boxe di Genova si è raccontato in esclusiva ai microfoni di SPORTITALIA: dal suo percorso alla creazione di un particolare metodo di allenamento, passando per l'incontro con CR7 e i numerosi calciatori allenati…
Istruttore della federazione pugilistica italiana e trainer della Celano Boxe di Genova, come nasce la passione per questo sport
"La passione nasce per lo sport in generale. Fin da ragazzino, mi sono avvicinato allo sport, cambiandone tanti. Aiuta molto dal punto di vista fisico. Da lì è nato un grande percorso: da aspirante istruttore a istruttore, aspirante tecnico e tecnico sportivo federale per poi sfociare nel mondo del pugilato e delle palestre facendo vari percorsi, corsi e stage. Su Instagram mi contattano tanti neolaureati in scienze motorie che mi chiedono come abbia fatto a raggiungere questo obiettivo. Ci vuole dedizione, passione, costanza e determinazione ed è quello che dico agli atleti, soprattutto a quelli agonisti che devono sempre allenarsi. La preparazione atletica è la base di tutti gli sport, che sia calcio, basket, pugilato, tennis e nuoto".
E i benefici di questo sport?
La preparazione atletica del pugilato è la più completa: richiede capacità di coordinazione, infatti io lavoro tanto sulle capacità motorie, condizionali, sull'equilibrio, la stabilità. E' uno sport completo e ho creato una tendenza da cui hanno tratto dei vantaggi anche i calciatori. Spesso il pugilato viene visto come uno sport violento e aggressivo: invece è sano e altamente formativo ed educativo, oltre ad essere completo (tonicità fisica, reattività, fiato, riflessi e soprattutto un lavoro mentale per superare le difficoltà).
Calcio e boxe, che similitudini ci sono?
Sia il calcio che la boxe sono sport di situazione. Lo sport è aciclico, dove viene richiesta la continuazione di spostamenti e di movimenti, con tempi di recupero corti. Il calcio come la boxe non ti consente di prevenire la durata di sequenze o periodi di sforzi intensi. Il pugilato crea sicurezza interiore, aumenta la sicurezza dei propri mezzi affrontando la vita e la prestazione in modo più sicuro. Ti forgia caratterialmente.
E il tuo meto di allenamento, in cosa consiste?
Allenando diversi calciatori importanti, alcuni addetti ai lavori o allenatori chiamavano per dirli 'Ma a cosa ti serve?', 'Cosa stai facendo?'. Io prendo sempre l'esempio di Keita Balde: lui due anni fa fece il ritiro con me, poi lo portai sul campo a fare dei lavori con un preparatore atletico specifico del calcio. Lui ha ottenuto diversi risultati e a Cagliari con Semplici ha superato tutti nei test. Negli allenamenti si lavora sul fiato, sul fondo, sugli scatti e le ripetute: io mi attengo sempre alla programmazione del calciatore e li alleno nelle pause (sosta per le Nazionali o fine campionato). La noble arte non risiede solo nei pugni ma nello spirito, è un modo anche di pensare. Un bravo coach ti trasmette il desiderio del sapere e l'obiettivo è portare l'atleta, oltre, spingendolo a lavorare ai confini del suo potenziale… L'idea è nata perchè la preparazione atletica del pugilato è una delle più complete: bisogna essere agile e scattante. Poi mi hanno contattato diversi atleti di varie discipline, in seguito anche calciatori per provare un allenamento ludico-sportivo. Si lavora molto sulla coordinazione e l'aumento della risposta agli stimoli. La boxe è movimento, spostamento, astuzia, finta, c'è molta sicurezza. Su Instagram, ad esempio, ai tempi del covid Gianluca Scamacca mi ha cercato. Io dico sempre che bisogna provare, infatti lavoro molto sull'equilibrio, la stabilità e il core stability e… ai giocatori serve molto!
Quanto incide il recupero dagli infortuni. E allo stesso tempo l'aspetto mentale?
La difficoltà è soggettiva. Non tutti siamo uguali. Puoi passare dal neofita al professionista. Il recupero dall'infortunio è importante, ma dipende dal tipo di problema o patologia. Poi si fanno dei lavori specifici, io lavoro molto con cuscinetti e fit ball. L'obiettivo è riabituare l'atleta a riprendersi, con il lavoro sulla tonicità muscolare per prevenire gli infortuni (contenimento e tonificazione del muscolo).
Hai lavorato con tanti calciatori, da Criscito a Keita Balde, da Pellegri a Caputo, passando per Scamacca, Zapata e Salcedo: che tipo di esperienze hai vissuto?
Siamo diventati amici, quando lavori con un trainer privato instauri un rapporto di fiducia. L'obiettivo è trovare un'affinità tra un coach e l'atleta: devi interagire con lui, percepire quello che sente lui e adattare l'allenamento al suo tipo di esigenze, con degli esercizi appositi. Il loro lavoro è di squadra, con il coach fai un lavoro parallelo alla sua attività con le dovute accortezze, è quasi un rilassamento per mantenersi in forma.
Molto spesso si identifica il pugilato come uno sport di seconda fascia: quanto può essere importante una figura come Ibrahimovic, amante delle arti marziali?
Ibra ha tratto dei benefici da questo. Alla Celano lavoriamo con le case famiglia perchè tanti bambini vengono bullizzati al giorno d'oggi e praticano pugilato per acquisire autostima, sicurezza. Questo non vuol dire che vieni a fare pugilato per andare a litigare o fare a botte. Hai la sicurezza dei propri mezzi. In tanti vengono a fare riabilitazione essendo utile a livello emotivo e celebrale: quando un atleta pratica le arti marziali o la noble arte viene rispettato di più, come a scuola. E' una cosa psicologica… Chi lo pratica diventa meno aggressivo e più sicuro nella vita e nello sport che pratica. Provare per credere.
Tra l'altro, su Instagram, una foto con Cristiano Ronaldo: sei riuscito a metterlo in guardia?
Avvicinarsi a Cristiano Ronaldo non è facile. Quell'uomo lì è molto schivo: a me dicevano alcuni dirigenti della Juventus che andavano diversi papà con i bambini per scattare delle foto, ma lui non faceva foto. Qualcuno che è riuscito a fare la foto con lui gli ha detto al papà, 'Niño, niño, niño'. Solo il bambino, il papà via. Io sono riuscito a scattare una foto con lui grazie alla Noble Arte: Cristiano Ronaldo è innamorato della Noble Arte. Lui andava a fare delle lezioni private con Floyd Mayweather, con Golovin, Canelo. Gente professionista. Quella volta mi sono trovato nell'hotel in cui alloggiava, parlai con un dirigente bianconero chiedendo se potessi conoscerlo. Mi dissero 'Guarda che è inavvicinabile'. Io risposi, 'Sono un istruttore federale di pugilato. Lui adora il pugilato. Diglielo'. Lui si alzò dal tavolo, venne da me, si presentò e lo misi in guardia facendolo sorridere. Una grande soddisfazione.
Che squadra tifi?
Fortunatamente non sono tifoso, non me ne frega niente del calcio. Mi sono documentato negli anni, da ragazzino simpatizzavo per il Genoa… Di tifare non mi interessa.
Un consiglio che vorresti dare a chi vorrebbe intraprendere questo percorso
Provare tanto su sè stessi per poi applicarla alle persone, visto che non siamo tutti uguali. L'importante è la passione che ti fa andare avanti: quando sei appassionato e ci metti corpo e anima. Conta tanto anche quello che riesci a trasmettere.
Obiettivi futuri
Sto imparando di non crearmi aspettative e vivere il presente. Il futuro non lo voglio guardare, come non voglio guardare il passato. Passato ti mette depressione, il futuro ansia: voglio vivere alla giornata dando il massimo ogni giorno senza fare progetti. Dedizione e passione sono i miei motori. Se andassi a lavorare in qualche squadra o società, magari non avrei la stessa resa e sarei uno dei tanti… Perderei la mia unicità e probabilmente non avrei la stessa resa!
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