Un vero e proprio spettacolo, nient’altro che questo. Jannik Sinner incanta e stupisce, con il suo tennis che grida futuro si impone sul di poco più quotato Carlos Alcaraz e agguanta la finale del Masters 1000 di Miami. Una vittoria di testa, carattere e determinazione. Tre ore di incontro in cui il ribaltamento di fronte è stato continuo tra i due più promettenti tennisti del panorama internazionale. L’altoatesino perde il tie break del primo set, vince il secondo e poi chiude meravigliosamente il terzo aggiudicandosi il posto in finale al cospetto di Daniil Medvedev.
40 anni in due, il futuro è tutto loro
Disumani, entrambi. Nel centrale del Miami Open la semifinale tra Sinner e Alcaraz è apparsa come solo un assaggio del tennis del futuro. Insomma un piccolo trailer di ciò che questi ragazzi hanno in serbo. 40 anni in due, basterebbe dire questo per far sbalordire chi non segue il tennis, ma passerebbero inosservati troppi dettagli che meritano rilievo. Da una parte un diciannovenne spagnolo spodestato solo dopo stanotte dal trono che lo vedeva numero uno nel ranking. Dall’altra un ventunenne a cui il talento non è mai mancato e che ha coraggiosamente deciso appena un anno fa di fare un cambio drastico alla guida tecnica che verosimilmente l’ha in un primo momento rallentato, ma adesso inizia a dare i suoi frutti.
La partita, Sinner in rimonta agguanta la finale
Si gioca ad armi pari, e i due atleti questo lo sanno bene. Appena dieci giorni fa Alcaraz ha avuto la meglio sull’italiano nella semifinale di Indian Wells quindi Sinner cambia volto e non si dimostra di facile lettura nel primo set. L’altoatesino è brillante ad inizio match, ma lo spagnolo non fatica eccessivamente nel riprenderlo e si aggiudica il tie break che sta stretto a Sinner per le grandi chance avute nei primi 77 minuti di gioco. Nulla è detto e l’incontro è solo all’inizio. Nel secondo set Jannik approfitta del calo di tensione dell’avversario e rapidamente consolida il 2-0. Dura relativamente poco il vantaggio, perché un doppio fallo e qualche errore di dritto fanno pensare ai sostenitori dell’italiano che l’incontro si possa chiudere facilmente a favore di Alcaraz che ristabilisce la parità. Illusione. L’abbiamo detto, la determinazione e la mentalità hanno premiato Sinner che contrariamente allo spagnolo è rimasto lucido anche dopo gli errori. Alcaraz non reagisce bene agli errori e favorisce l’ascesa di Jannik che si aggiudica il secondo set. Cambio veste per lo spagnolo che rifiata per 10’ e poi torna in campo, poco cambia Sinner è focalizzato sull’obiettivo e nulla lo sposta. Dopo tre ore e un minuto di gioco Jannik punisce definitivamente Alcaraz con un dritto incrociato che spedisce l’altoatesino direttamente in finale, la sua seconda al Miami Open.
Sinner, la finale e la posizione nel ranking
Automaticamente Sinner è tornato ad occupare la nona posizione del ranking, ma la conquista del titolo lo porterebbe a salire ancora fino al sesto posto. Carlos, come detto, è stato spodestato del trono ripreso in mano da Djokovic.
L’appuntamento in finale con Daniil Medvedev è in programma domenica alle 19 (ora italiana).