Volge al termine la pausa delle Nazionali, torna il campionato italiano, con il big match Napoli-Milan (domenica alle 20:45) a prendersi la scena, per quello che sarà un antipasto del prossimo quarto di finale di Champions League.
In esclusiva ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto l'ex difensore Fulvio Collovati, che ha commentato le vicende degli Azzurri ed ha detto la sua in merito alle squadre del Belpaese prossimamente impegnate nella massima competizione europea per club.
Prime due in azzurro di Retegui: qual è il suo giudizio?
"Se dobbiamo giudicarlo dai numeri due presenze e due gol non possono che portare ad un responso positivo. Ci andrei piano sul resto".
Su cosa?
"Sul fatto di aver trovato la punta di riferimento per la Nazionale o giudizi simili. Stiamo parlando di due partite delle quali una contro Malta Con tutto il rispetto. Ci vogliono delle altre riprove anche se indubbiamente è un calciatore interessante".
Al di là dell'aspetto tecnico, la sua chiamata rispecchia la povertà di attaccanti nel nostro panorama?
"È uno scenario un po' triste poi io certamente faccio parte di un calcio diverso e sono condizionato da questo. Tutto ciò è il risultato di ciò che abbiamo seminato non negli ultimi cinque anni, ma negli ultimi 30. Non abbiamo investito nei settori giovanili, anche se i giovani ci sono e bisogna avere il coraggio di farli giocare. Poi bisogna dire che il fatto di naturalizzare un calciatore di un'altra nazione è ormai un'abitudine di tutto il mondo del calcio non solo dell'Italia".
Torna il campionato, si riparte da Napoli-Milan.
"Il Napoli ha ammazzato il campionato e ha anche messo in crisi tutte le squadre dietro. Infatti oggi come oggi non si sa chi possa arrivare secondo, terzo o quarto perché fanno tutte risultati altalenanti. Con i rossoneri parte certamente favorito, ma Pioli sa di non avere margine d'errore".
Questa sfida può dire qualcosa anche in chiave-Champions?
"No, credo sarà un discorso diverso. La Champions è legata molto agli episodi, c'è una carica diversa. Il Napoli è indubbiamente favorito, ma il Milan seppur arrivando da un periodo non brillante avrà una motivazione differente. Non sarà una partita scontata".
Fin dove possono sperare di sognare le italiane rimaste in corsa?
"Il tabellone suggerisce che un'italiana possa andare in finale. Però non sottovaluterei il Benfica. Nel girone ha battuto nettamente la Juventus, giocandosela con il PSG. La mole di gioco che produce suggerisce di non dare per scontato nulla. Per l'Inter vedo un 50 e 50 di possibilità".
Inzaghi si gioca molto, con il Benfica?
"Ho l'impressione che Inzaghi, a meno che non vinca la Champions, abbia segnato il proprio destino. Soprattutto con le tante sconfitte in campionato. Poi può succedere di tutto, anche che salga sul tetto d'Europa. Ma il suo futuro lo vedo complicato".
Per farcela l'Inter deve ritrovare il miglior Lukaku?
"Non penso che il problema di Lukaku sia legato al contratto, ma solo al fisico. Infatti è andato in Nazionale ed ha fatto tripletta. Poi il modo di giocare di quest'Inter non lo ha facilitato: dà il meglio quando sfrutta la profondità, meno quando arrivano i cross dal fondo. Ma non dimentichiamoci che se l'Inter è passata con il Porto, lo deve ad un suo gol".