Irma Testa conquista una preziosa medaglia d’oro ai Mondiali di boxe, nella categoria femminile, che si stanno svolgendo in India
Delhi è tutta in piedi per lei. Non potrebbe essere altrimenti: Irma Testa conquista la medaglia più preziosa battendo, in finale, la kazaka Ibragimova. La stessa che non ha potuto fare altro che inchinarsi dinanzi alla potenza esilarante da parte della nativa di Torre Annunziata che ha avuto la meglio e vincendo anche in maniera piuttosto netta.
E’ sua la vittoria in finale nella categoria dei 57. Ripercorriamo insieme tutti i suoi momenti: dall’inizio in questo sport fino ad arrivare alla vittoria finale. Senza dimenticare tutte le frasi che l’atleta ha dichiarato nel corso di questi anni. Le stesse che sono entrate nel cuore di chi la vuole bene e la segue con molto interesse.
Una infanzia non facile per l’atleta. Fino a quando non ha conosciuto il suo maestro, Lucio Zurlo. Lo stesso che, in qualche modo, ha sostituito i suoi genitori e l’ha portata in palestra. Da quel luogo non è mai più uscita. Nel corso degli anni si è tolta un bel po’ di soddisfazioni. Prima pugile italiana alle Olimpiadi (Rio 2016 a 18 anni). Cinque anni più tardi sale sul podio (bronzo a Tokyo 2020).
Senza dimenticare il suo “coming out”. Su questo, però, ci arriveremo più tardi. Un peso che si è tolto e da cui si è liberata. Non è stato facile, ma è riuscita a superare anche questo. La chiamano ‘Butterfly‘. Il suo amore per il pugilato nasce sin da piccola.
Tanto è vero che, nel 2019, vince la sua prima medaglia a 14 anni: campionessa europea nella categoria 57 kg nel 2019. Ci tiene a ricordare che il suo maestro è stata la sua forza. Senza di lui non sarebbe arrivata mai a questi livelli.
Chi non può capire una figlia meglio della madre? Ed è proprio il caso dell’atleta che ha rivelato proprio a colei che le ha dato la vita il suo orientamento sessuale. Lei che le ha dato la forza di arrivare fino a qui. In una intervista di due anni fa alla rivista “Vanity Fair” rivelò la sua omosessualità: “Le persone che mi stanno vicino lo sanno da anni.
Parlare di orientamento sessuale nel mondo dello sport ha un valore speciale. Per molti l’omosessualità è ancora un’imperfezione. Quella medaglia di Tokyo è diventata il mio scudo: ora che la Irma atleta è al sicuro, la Irma donna può essere sincera. E lo faccio in un momento in cui esporsi è diventato fondamentale”. Standing ovation per lei.
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