L’Intelligenza Artificiale di Google ha emesso le sue ‘sentenze’ sulla restante parte di stagione in NBA: le scommesse si impennano
Con il perfezionamento degli strumenti tecnologici, capaci ormai di ragionare come se non meglio di un essere umano medio, fioccano le Intelligenze Artificiali che, debitamente istruite, sono ora in grado di elaborare concetti ed analisi degne di un esperto del settore.
Il colosso Google si serve di Bard, il chatbot che per l’occasione è stato testato per fornire dei pronostici sui verdetti della stagione NBA, prossima ad entrare nel vivo con la partenza dei Playoff. Nella Lega più spettacolare del mondo restano da assegnare anche gl ambiti premi dell’MVP, quello del miglior allenatore, del miglior rookie – esordiente al primo anno in NBA, ndr – e del gicatore più migliorato. Oltre che, inutile nascondersi, conoscere quali saranno le franchigie chiamate a sfidarsi per la conquista del prestigioso anello nelle Finals che, al solito, vedranno opposte la miglior squadra della Eastern Conference a quella della Western Conference. Ebbene, Bard ha scelto la via conservativa nell’indicare quali squadre arriveranno a contendersi il titolo al meglio delle 7 gare.
Secondo il chatbot di Google, nel 2023 ci sarà la riedizione della sfida finale che lo scorso anno ha visto i Golden State Warriors di Stephen Curry battere i Boston Celtics 4-2. Considerando che i campioni in carica non stanno certo disputando la loro miglior Regular Season di sempre – al momento occupano il sesto posto ad Ovest – la previsione ha inevitabilmente scatenato la fantasia degli scommettitori. Che fiutano la possibilità di grandi guadagni investendo sulla possibilità di vittoria della franchigia californiana, come suggerito da Bard. Al momento, nonostante il roster di Steve Kerr sia temuto un po’ da tutti per la grande esperienza accumuata negli ultimi anni nella post-season – 4 i titoli vinti con l’ex Bulls al comando – risulta difficile ipotizzare che Golden State possa approdare di nuovo in finale.
Il fatto che quest’ultimo abbia indicato Nikola Jokic come probabile MVP della stagione – per il serbo sarebbe il terzo riconoscimento individuale consecutivo – forse non stimolerà la voglia di scommettere degli appassionati. Altre categorie però – come quella del miglior rookie, che Bard assegna a Cade Cunningham dei Detroit Pistons – sta incuriosendo non poco gli amanti del betting. In attesa di capire se Bard abbia davvero una sorta di ‘palla di cristallo’ tra i suoi driver, non ci resta che goderci lo spettacolo. Magari gioendo economicamente per una felice intuizione cavalcata in sede di scommesse grazie all’abilità dell’Intelligenza Artificiale…
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