Il Milan, in piena Champions e in piena corsa quarto posto, non ha particolarmente gradito la notizia che vi abbiamo anticipato la scorsa settimana di un incontro tra Massara e la Juventus. Incontro che c'è stato a Torino con qualche depistaggio; evidentemente andato a vuoto. Cherubini non andrà via ma tornerà a fare il suo mestiere. Primavera, giovani e la Juventus che gioca in serie C. Non è un'offesa ma la dimensione di Cherubini è quella. Ottimo dirigente ma per essere Direttore Sportivo della Juventus devi avere un plus che Cherubini non ha. Certo, starete pensando, che anche Alessio Secco è stato Direttore della Juve ma erano altri tempi e i nodi vengono sempre al pettine. La Juve ha bisogno di ripartire. Non tanto in campo; serve piuttosto un riassetto societario serio. I vertici ci stanno già lavorando e sarà importante arrivare pronti in estate. Massara è l'uomo indicato da Max Allegri che resterà saldo sulla panchina juventina. Sono amici dai tempi di Pescara ma c'è anche grande stima professionale. Massara, però, non ha ancora detto sì perché il Milan resta il Milan e perché Maldini ormai è diventato un pezzo della vita di Massara. Anche se la scorsa estate, purtroppo, hanno sbagliato tutto quello che c'era da sbagliare. Al contrario dell'estate precedente dove hanno indovinato anche i cinesini da mettere in campo. Elknann, però, non deve sottovalutare un particolare. Anche se Massara dovesse dire di sì, in società mancherebbe comunque un vero Direttore Generale operativo. Uno che viva lo spogliatoio e che tenga testa ad Allegri che deve fare l'allenatore ma non può avere poteri illimitati. Serve un Marotta, insomma. Molti nomi del passato, ormai, sono fuori dal grande giro. E la nuova generazione dei Direttori Generali offre poco. Marotta regge perché l'ultimo della vecchia guardia rimasto. L'altro è Pierpaolo Marino ma la sua scelta di vita è stata fatta: Udine e l'Udinese finchè avrà voglia di fare questo mestiere. Potrebbe sembrare una eresia ma, fossi Elkann, un pensierino lo farei sulla coppia leccese, torinese di adozione. Antonio Conte e Gianluca Petrachi. Ovviamente è fantasia perché Allegri resta ma questa soluzione sistemerebbe in un colpo solo allenatore, DS e DG. A Roma Petrachi non l'hanno fatto lavorare. A Torino ha fatto grandi cose. E' un leader e la coppia con Conte sarebbe soluzione migliore della coppia Allegri-Massara. Conte vuole vivere in Italia. Lo abbiamo capito. Che torni alla Juve e si goda Torino, la famiglia e il calcio. Con Elkann non ha i problemi che aveva con Agnelli e i pieni poteri li avrebbe in coppia con un DS amico e forte come Petrachi. Antonio, fatti avanti.
Nel frattempo la scuola degli allenatori italiani continua a far parlare mezzo mondo. In Champions avremo 4 allenatori su 8 finalisti. Abbiamo allenatori bravi, anche se poi in Nazionale siamo rappresentati da un tecnico che non rientra neanche tra i migliori 10 italiani. Meglio del Mancio? Ecco i nomi: Spalletti, Pioli, Allegri, Ancelotti, Sarri, Conte, De Zerbi, Gasperini e il nono fate voi se volete inserire Simone Inzaghi per i risultati, Italiano per le sue idee o altro. Spalletti è il Re. Uno che vince lo scudetto a Napoli merita rispetto per i prossimi 35 anni. Ha fatto un capolavoro e capiremmo un eventuale addio a fine stagione. Farebbe bene. Di più non potrebbe fare e conviene sempre lasciare da vincenti. Restare significa rischiare di fare la stessa fine di Stefano Pioli. Oggi criticato, un anno fa osannato. Il calcio mangia e si dimentica. Come è giusto che sia. Spalletti è un grande allenatore e l'ha dimostrato. L'altro orgoglio nazionale si chiama Roberto De Zerbi che, ormai, ha mandato in love tutta l'Inghilterra. Guardiola compreso. De Zerbi non dovevamo perderlo. Siamo stati dei polli e le nostre big ce l'hanno sulla coscienza. Uno con quei valori tecnici e, soprattutto, umani non si trova facilmente nel mondo del calcio. Ormai lo abbiamo perso, per sua fortuna, e mai dovrà prendere in considerazione una ipotesi italiana. De Zerbi dovrà farsi un altro anno al Brighton e poi andare in una delle 4 big inglesi. Altre strade non ne ha se non un Bayern o un Psg. Questa ipotesi francese non gliela auguro. Potrei augurarla solo per il suo conto corrente ma ha già dimostrato a Sassuolo, Kiev, il no alla Roma e a Palermo che De Zerbi guarda il conto in banca solo quando deve prelevare 250 euro al bancomat. Amato dai suoi calciatori, ovunque sia andato, ha sempre fatto vedere un calcio originale e moderno. Non copia ma sperimenta. Staff di qualità che non guasta mai, composto da professionisti e fedelissimi. Chi l'ha tradito, negli anni, ha fatto poca strada.
Vi giuro che non parlo più di Mancini. Anche perché si commenta da solo per quello che vediamo in campo. Però una cosa su Pafundi va detta. Mancini dovrebbe raccontarla tutta o, forse, dovrebbe stare attento alle persone di cui si circonda. Pafundi è un talento e va trattato con cura. Come sta facendo l'Udinese. Non è un talento da strumentalizzare. Chi fa il Commissario tecnico rappresenta una intera Nazione. Altre cose le abbiamo già vissute in passato. Pafundi ha grandi qualità ma è pur sempre un 2006. E' un bambino. E a quell'età bisogna stare molto attenti alla gestione quotidiana. In Friuli stanno facendo un grande lavoro. Mancini pensi solo al bene dell'Italia.
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