La Serie A saluta per 14 giorni, lo fa nel momento più acceso della contesa Champions e con un Napoli avviato verso il suo terzo scudetto. Inter-Juventus ha concluso anche questa 27^ giornata di Serie A con nuove conferme soprattutto per quello che riguarda le prime 7 posizioni della graduatoria.
Quella di ieri sera è stata una prova di forza importante dei bianconeri di Massimiliano Allegri. La squadra ha giocato la partita perfetta per mettere in difficoltà questa Inter: blocco basso e ripartenze. I bianconeri sono stati favoriti anche dall’impreparazione dei nerazzurri che presidiavano la metà campo difensiva della Juventus, senza porre attenzione allo spazio tra centrocampo e difesa. Le immediate verticalizzazioni della Vecchia Signora hanno creato squilibri importanti nel sistema difensivo di Simone Inzaghi. Per Fagioli, Rabiot, Kostic e una sola volta Chiesa quello spazio è diventato terreno di conquista.
Alle spalle di Brozovic, e di fonte al trio rimaneggiato con Darmian, de Vrij e Acerbi, soprattutto nella seconda frazione, la Juventus ha fatto il bello e il cattivo tempo. Hanno creato almeno 5 o 6 contropiedi pericolosi sbagliando sempre la scelta dell’ultimo passaggio. Azioni che hanno legittimato una superiorità dimostrata anche nell’area di rigore avversaria. Nella squadra di Allegri da sottolineare le prove di Gatti, nel trio difensivo, del trio di centrocampo composto da Locatelli, Fagioli e Rabiot e la crescita di Soulè, che deve diventare più cattivo sotto porta. Ma soprattutto Filip Kostic, ormai decisivo non solo con gli assist ma anche coi gol. Vero colpo del mercato estivo bianconero.
Questa è una Juventus a immagine e somiglianza di Massimiliano Allegri: solida dietro e letale davanti. Ma ha anche ampi margini di miglioramento.
La squadra di Simone Inzaghi ormai è chiaro affronta tutte le gare di Serie A con la voglia di vincere imponendosi, ma non ci riesce. Ieri il dominio nerazzurro è stato solo territoriale. L’unico tiro pericoloso è arrivato dall’unica verticalizzazione concessa dalla Juventus su Lukaku. Per il resto i nerazzurri hanno avuto il controllo del palleggio, ma mai quello della gara sempre gestita dalla Juventus dominante tatticamente e fisicamente.
Di fronte ai problemi alle spalle del centrocampo, evidenziati prima, Inzaghi non ha posto rimedio e nel post partita ha evitato la domanda trincerandosi dietro il presunto fallo di mano sul gol della Juventus.
La costante dell’Inter versione 2022/23 in Serie A è lo sterile predominio territoriale che illude tifosi e osservatori che i nerazzurri siano una squadra che si sa imporre. Rispetto alle ultime due stagioni manca inventiva, lettura del gioco senza palla, capacità di creare superiorità numerica senza il pallone. L’Inter risente in maniera preoccupante dell’assenza di Perisic e le sue occasioni nascono sempre e solo dalle qualità dei suoi centravanti di aprire spazi.
Il tentativo di rilanciare Brozovic in cabina di regia è fallito, sia per mancanza di lucidità da parte del croato sia perché la difesa non supportava la spinta della squadra abbassandosi e lasciando una voragine in mezzo al campo.
Nonostante le polemiche e gli ottimi percorsi in Coppa Italia e Champions League, per Simone Inzaghi è di nuovo graticola. L’allenatore ha perso un terzo delle gare in campionato, è stato sopravanzato dalla Lazio e la discontinuità dell’Inter la sta risucchiando in una durissima lotta per la Champions. Senza la penalizzazione della Juventus, i nerazzurri sarebbero addirittura quarti a -6 dai bianconeri e con soli 2 punti di vantaggio sui cugini rossoneri, che non se la passano molto meglio.
Occhio dunque al prossimo mese, con la ripresa del torneo e la sentenza del Collegio di Garanzia del CONI che rischia di premiare la Juventus e inguiare l’Inter e tutte le altre.
Dal canto suo la Juventus, che attende quella data e quella decisione, continua a macinare punti. I bianconeri viaggiano a un ritmo simile a quello del Napoli e si stanno portando a ridosso della zona Champions League anche con la penalizzazione sul groppone. Una situazione impronosticabile solo un mese fa. A -7 dal quarto posto occupato dal Milan, con 11 giornate ancora da giocare, e quasi tutte le contendenti ai posti Champions ancora in Europa come i bianconeri, la qualificazione alla Champions anche con la penalizzazione confermata può diventare realtà.
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