Serie D, girone A, scontro importante in chiave salvezza, avvenuto ieri a Tortona, fra il Derthona ed il Chisola: con gli ospiti avanti per 1 a 0, al 42’ fra le fila di casa D’Orazio finisce a terra per un problema al ginocchio. L'avversario Lorenzo Coccolo si ritrova così da solo davanti al portiere con la possibilità di raddoppiare: anziché approfittarne, l’attaccante non esita nell’appoggiare il pallone in fallo laterale, per permettere i soccorsi all'infortunato.
La partita finirà comunque in vittoria per i suoi (1 a 2), ma l’eccezionalità del gesto rimane. “E’ stato istintivo” – dice il protagonista del gesto, Coccolo, in esclusiva ai microfoni di SPORTITALIA – “ Ci sono passato anche io perché mi sono fatto male in passato, quindi in quel momento mi è venuto spontaneo, non ho neanche guardato dove fossi o ragionato su cosa fare”.
“Anche dalla panchina” – continua il giocatore – “mi hanno detto subito di mettere la palla fuori. Ma lo avrei fatto a prescindere, mi sembrava scorretto andare avanti con l'azione: queste cose vanno al di là della posta in palio. Dovrebbe essere la normalità, un comportamento scontato. Il Fair Play è arrivato anche dagli avversari che mi hanno subito ringraziato per il gesto, ma non serviva".
Gesto spontaneo dunque, ma anche condiviso dalla panchina, visto che immediatamente era arrivato l'invito a fermarsi da parte del tecnico Fabio Nisticò: "E' stato un richiamo che è uscito da solo dalla bocca, venuto dal cuore. Più che parlare del nostro gesto, voglio fare un grosso in bocca al lupo al ragazzo che si è infortunato, D'Orazio. Non è un momento fortunato e gli dico di non mollare. Bisogna essere bravi a rialzarsi ed a non mollare mai”.
Gli esempi alle volte, vengono dalle serie minori, piuttosto che dalla Serie A: “Non sono cose che si possono calcolare: deve essere un comportamento istintivo, che avvenga a Tortona o a San Siro in uno stadio pieno di persone. Fa piacere questo riconoscimento, chiamiamolo così, e questa attenzione, ma dovrebbero essere gesti che passano quasi inosservati”.