“Potevo correre con lui”, Michael Schumacher: la rivelazione lascia senza fiato. Clamoroso retroscena che coinvolge l’ex fuoriclasse tedesco della Ferrari
Quando il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, annunciò nell’autunno del 1995 l’ingaggio di Michael Schumacher, il giovane pilota tedesco capace di conquistare per due anni consecutivi il titolo mondiale alla guida della Benetton, tifosi e addetti ai lavori approvarono in pieno la mossa del manager numero uno di Maranello. Era diffusa la convinzione che con un pilota come Schumi in squadra il Cavallino Rampante sarebbe tornato ai fasti degli anni settanta, le stagioni dei trionfi di Niki Lauda e Jody Scheckter.
E in effetti mai scelta si rivelò più azzeccata. Dopo quattro anni in cui Schumacher pur vincendo numerosi Gran Premi non riuscì a riportare il mondiale a Maranello, dal 2000 al 2004 il fuoriclasse di Kerpen instaurò una vera e propria egemonia colorata di rosso. Nel corso della sua lunga permanenza in Ferrari, Schumi ha avuto avuto dei compagni di squadra che non lo hanno mai ‘infastidito’ nella corsa al titolo mondiale.
Ma a distanza di anni, veniamo adesso a sapere che il team modenese fu vicino a comporre un tandem davvero straordinario. Al fianco di Schumacher infatti avrebbe potuto correre un altro grande campione, di quattordici anni più anziano di lui, il ‘Professore‘ Alain Prost. Il pilota transalpino, che tra la seconda metà degli anni ottanta e i primi novanta aveva conquistato ben quattro titoli mondiali, ha svelato un clamoroso e inedito retroscena.
“Potevo correre con lui alla Ferrari”, la rivelazione di Prost su Michael Schumacher
Prost, che nel 1990 alla guida della Ferrari contese il titolo piloti al suo grande rivale e poi amico Ayrton Senna, ha infatti svelato un retroscena rimasto finora inedito in un’intervista rilasciata al podcast ufficiale della Formula 1 Beyond The Grid. “Qualche tempo dopo il mio ritiro ho avuto la possibilità di tornare sia con McLaren che con Ferrari – ha riferito Prost – Ne parlai con Jean Todt. Se avessi firmato bisognava mettere le cose in chiaro, dovevo essere il secondo pilota e aiutare Michael e la Ferrari a diventare campioni del mondo“.
“Michael doveva essere il numero uno e io il numero due, ma non ha funzionato. Volevo far parte di quella Ferrari vincente, quella era la mia sfida al momento. Il mio ruolo sarebbe stato quello di aiutare Jean, la squadra e ovviamente Michael, l’aspetto umano è sempre stato molto importante per me“.
Prost, continuando a parlare della possibilità di tornare a Maranello, ha aggiunto: “Non potevo competere contro Michael dopo essere ritirato qualche anno prima. Potevo solo essere di aiuto, sarebbe stata una bella sfida. Anche se ne parlai con Jean non andò in porto, ma alla fine non trovammo l’accordo“.
Di certo i tifosi della Ferrari avrebbero avuto di che gioire: con due piloti in squadra come Schumacher e Prost il titolo mondiale sarebbe forse arrivato a Maranello con qualche anno d’anticipo.