A detta di molti, ai club italiani rimasti in Champions League non poteva andare meglio: Inter, Milan e Napoli sono finiti dalla stessa parte del tabellone dei quarti di finale, insieme al Benfica, evitando così le corazzate Bayern Monaco, Real Madrid e Manchester City, oltre al Chelsea. Un'italiana sicuramente già in semifinale, dunque, e la concreta possibilità di vedere un derby tricolore al prossimo turno.
Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto l'ex attaccante dei rossoneri e dei partenopei, Giuseppe Incocciati, per commentare l'esito della serata di Nyon.
Tre italiane qualificate, tutte dallo stesso lato del tabellone. Non poteva andare meglio?
"Certamente. Una inevitabilmente uscirà nei prossimi confronti, ma si prospetta la seria possibilità che una delle italiane possa andare in finale, qualora vincesse l'Inter. Questo rafforzerebbe il nostro mondo, che viene spesso bistrattato a livello europeo. Stiamo recuperando credibilità".
Quattro allenatori italiani su 8 squadre rimaste: che ne pensa?
"Quattro allenatori che arrivano da una scuola, quella di Coverciano, che aveva una grande qualità nei docenti con cui si presentava. Appartengono ad una nidiata che è stata formata da insegnanti molto bravi: lo dico avendone beneficiato anche io. La scuola italiana funziona: riflettiamo per capire cosa c'è da rimettere in sesto. A parte che si parla di calcio italiano, ma di italiano c'è poco in queste tre squadre: se guardiamo alla Nazionale ci viene da piengere".
Fra Milan e Napoli i favoriti sono gli Azzurri?
"Le motivazioni annullano la storia del campionato: tanti riconoscono al Napoli la superiorità acquisita in Serie A, ma in Champions è diverso. Conterà come arriveranno le due squadre all'appuntamento: non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello emozionale, motivazionale appunto".
Arrivati a questo punto: lei pensa che una italiana possa sognare di alzare il trofeo?
"Le squadre sono tutte potenzialmente vincitrici della competizione, arrivati a questo punto. Come dice Spalletti, oltre all'organizzazione, alla fiducia ed a tutto il resto, serve anche un altro elemento: il culo, la fortuna. In questi match ad eliminazione diretta ci vuole. Ma come dicevo, serve una vittoria dell'Inter per poter esultare del ritorno di una italiana in finale".
Perché i nerazzurri possano passare servirà qualcosa in più rispetto a quanto visto ad Oporto? Perché nel finale è servito un po' di questo elemento aggiuntivo di cui parlava…
"Certo, ma quando uno ce l'ha, di solito non è solo per una serata: la fortuna ti accompagna per tuta la competizione, come per la Nazionale agli Europei: Inzaghi ne sta avendo. Il Benfica è una squadra di altissimo livello, molto quadrata e che non ha mai perso in questa Champions. A livello realizzativo fa paura, è di grande qualità. In queste gare però può succedere di tutto".
A proposito della Nazionale: Mancini ha chiamato Retegui del Tigre, che ha il passaporto italiano ed ha accettato la convocazione azzurra.
"Il fatto che Mancini sia costretto ad andare a chiamare un giocatore dall'altra parte del mondo solo perché ha origini italiane, significa che siamo ad uno stadio irreversibile: il calcio italiano è sempre stato la culla di grandi attaccanti. Oggi oggettivamente non abbiamo giocatori che fanno parte dell'Olimpo del calcio. Siamo caduti in un baratro, bisogna cambiare marcia per dare alla Nazionale elementi che possano dare lustro alla nostra storia".