L’Italia torna grande in Europa e supera a pieni voti gli ottavi di finale delle diverse competizioni, sei squadre su sette staccano il pass per i quarti di finale. Unica nota stonata? La Lazio di Sarri, che esce sconfitta dalla sfida contro l’Az Alkmaar e lascia la Conference League. 17 anni dopo l’ultima volta tre italiane tornano ai quarti di Champions: Milan, Inter e Napoli. In Europa League fanno bella figura Juventus e Roma. Nel torneo più giovane in assoluto invece la Fiorentina prosegue il suo cammino senza esitazioni.
Europa League: La Juventus ritrova Vlahovic e vola ai quarti
La Juventus batte a domicilio i tedeschi del Friburgo aggiungendo due reti alla singola del match d’andata. Un gol per tempo, prima Vlahovic che interrompe il digiuno che si protraeva da un mese e poi Chiesa sul finale. Vittoria perentoria che consente il passaggio del turno, ma non soddisfa a pieno Massimiliano Allegri. I bianconeri nella seconda frazione di gioco hanno concesso molto agli avversari (in inferiorità numerica) abbassando nettamente e visibilmente i ritmi del gioco.
Europa League: Roma matura, reti inviolate e quarti agguantati
Avanza anche la Roma. Ai capitolini in casa della Real Sociedad è bastato terminare la sfida a reti inviolate, decisiva infatti la gara d’andata all’Olimpico conclusa sul 2-0. Nonostante una rete annullata al Var si sono mostrati poco cinici i giallorossi davanti lo specchio della porta avversaria, ma hanno ben protetto la loro rimasta inviolata per 180’. La maturità, la sicurezza e la compattezza mostrata sul campo hanno contribuito a rendere orgoglioso Mourinho che ancor prima di pensare ai quarti finale ripone l’attenzione sul big match della 27ª giornata di campionato: il derby contro la Lazio. “Il sorteggio non mi interessa, ci sono squadre lì che secondo me non dovrebbero esserci, perché chi è eliminato in una competizione deve andare a casa. Se vince l’Europa League una squadra che è stata eliminata dalla Champions non ha significato per me perché noi siamo qui dall’inizio. Adesso la Lazio non avrà una terza competizione da giocare giusto?” Una frecciatina pungente, tipica dello Special One, sulla prestazione dei suoi invece commenta: “I ragazzi oggi avevano tutto, l’ambizione iniziale di fare un gol nei primi 15-20 minuti dove abbiamo dominato, poi abbiamo controllato bene cercando il contropiede, non abbiamo mai smesso di cercare il gol. Complimenti ai ragazzi è merito loro, è un’Europa League fortissima, abbiamo eliminato due avversari di qualità e siamo ai quarti con tante squadre di altissimo livello e ringrazio anche i tifosi che sono venuti da Roma oggi”.
Conference League: Fiorentina brillante in veste Europa
La Fiorentina di Vincenzo Italiano, continua la sua corsa irrefrenabile in Europa. In Conference League esce fuori carattere e grinta che in combinata con ottime prestazioni e grande determinazione danno vita a sfide spettacolari come quella portata a termine contro il Sivasspor finita sull’ 1-4. Un primo tempo non tutto rose e fiori come potrebbe far intuire il risultato finale. La Fiorentina tentenna ma senza mai concedere troppo e dopo la rimonta mette a segno un poker che decide la sesta vittoria consecutiva per i viola, l’ottava in Europa. Una crescita esponenziale avvenuta negli ultimi 30 giorni che da motivo di pensare ad un ambizioso futuro non molto lontano.
Conference League: Lazio out, Sarri onesto e schietto
Veniamo adesso alla nota stonata in una settimana da incorniciare per le rappresentati italiane sul fronte calcistico europeo. La Lazio delude amaramente, ma l’impressione è quella che realmente la squadra di Maurizio Sarri si sia arresa ancor prima del fischio d’inizio. Poca consapevolezza e mancanza di carattere o al contrario grande consapevolezza dei propri limiti? Come nel match d’andata contro l’Az Alkmaar termina 2-1 per gli olandesi, passa in vantaggio la Lazio poi la rimonta e la beffa. Lazio fuori dalla Conference League e Sarri nel post gara si dice meritevole della sconfitta: “Andiamo fuori giustamente. Siamo stati in partita fino al loro 1-1 e poi non ci abbiamo più creduto, è mancata convinzione. Abbiamo fatto ingiustamente fatica a crederci: è mancata energia mentale e fisica”.
In conclusione, l’immagine dell’Italia in Europa
In conclusione se l’avessero detto a inizio stagione in pochi ci avrebbero creduto, l’Italia in bella mostra al cospetto dell’Europa, quella conta, quella definita minore e quella ancora neonata. Pur sempre Europa. Il riflesso di un calcio italiano in crescita? Forse. Ma se stupisce così tanto evidentemente ci troviamo solo agli step iniziali di un’evoluzione che possa, auguralmente, essere durata e portare ai risultati sperati.