ESCLUSIVA SI Dalmat: “Voglio l’Euroderby: non dimentico il tiro di Kallon”

Questa volta, l'Italia ci sarà, eccome: oggi alle 12:00 prenderanno il via i sorteggi per i quarti di finale di Champions League e la Serie A avrà ben 3 rappresentanti fra le 8 qualificate. Inter, Milan e Napoli vogliono continuare a sognare, mentre già spopolano le ipotesi di accoppiamenti, i desideri e le suggestioni.

Una su tutte, per i tifosi delle due milanesi: la possibilità di un nuovo Euroderby Inter-Milan, già visto in semifinale nel 2003 e proprio ai quarti, nel 2005. Da un lato il fascino di una sfida che attirerebbe le attenzioni di tutto il mondo, dall'altro la tensione di dover affrontare gli acerrimi rivali in un match dalla così alta posta in palio.

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto uno che questo tipo di ansia ed adrenalina l'ha provata sulla propria pelle, essendo stato fra i protagonisti della doppia sfida andata in scena nel 2003: Stephane Dalmat.

Stephane, cosa provi a ritrovare l'Inter ai quarti di Champions?

"E' un grande piacere, visto che erano 12 anni che l'Inter non arrivava a questo traguardo ed a questi livelli, ad esclusione della vittoria dello Scudetto di due stagioni fa. Sono contento perché lo ha meritato dopo così tanto tempo in cui ha sofferto molto". 

Ora, chi vorresti incontrare?

"La più facile sulla carta per me è il Benfica, ma anche il Chelsea andrebbe bene".

E un Euroderby con il Milan, lo temi o lo vorresti?

"Beh, sarebbe bello avere un rivincita di quello andato in scena 20 anni fa, ma sarebbe ancora meglio incontrare il Milan al turno successivo, se entrambe riuscissero ad andare in semifinale. Proprio per prendersi una piena rivincita di quella sfida: un sogno".

La notte prima, in quel 2003, quualcuno di voi riuscì a dormire?

"Difficile (ride, n.d.r.). Erano le vigilie di una semifinale di Champions… non sono molti i giocatori che hanno avuto la possibilità di giocare questo tipo di partita. Io ricordo la lunga attesa in camera mia: aspettavo impaziente di essere sul campo. Sono stati momenti straordinari e molto eccitanti".

Sogni ancora quel tiro di Kallon nel finale, deviato da Abbiati?

"Chiaramente sì… ricorderò sempre ogni dettaglio perché sapevamo che vincendo quella sfida, con la voglia che avevamo e lo stato di forma che stavamo attraversando, avremmo sicuramente vinto anche la finale. Con i se e con i ma, non si va avanti: è il passato".

Inzaghi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa dopo la vittoria contro il Porto. Fra le altre cose, ha sottolineato come lui e la squadra, qualificandosi ai quarti, abbiano scritto un pezzo di storia dell'Inter. Sei d'accordo oppure ha esagerato?

"Credo che abbia esagerato un po'. L'Inter di 10, 20 o 30 anni fa aveva squadre molto più superiori a quella di oggi, con campioni internazionali. E' giusto che lui gioisca e sia contento, perché da 12 anni l'Inter non si qualificava ai quarti. Ma per me non è nulla di straordinario per un club così. Capisco che abbia dovuto subire critiche e magari insulti, ma dire che ha scritto la storia mi è parso esagerato".

Domenica arriva la Juventus. Sensazioni?

"L'Inter deve vincere per forza e dimostrare la sua superiorità sulla Juventus in campo. Per i tifosi una vittoria nel derby d'Italia dopo la qualificazione ottenuta contro il Porto sarebbe un modo perfetto per avere e dare fiducia per tutto il resto della stagione".

Qual è il tuo ricordo più bello legato alle sfide contro i bianconeri?

"Rispetto a quando ero calciatore, mi rendo contro molto di più adesso della grande rivalità, incredibile, che c'è fra questi due club. Non dimenticherò mai la mia prima partita contro di loro, perché di fronte avevo una grandissima squadra con giocatori del calibro di Zidane, Davids, Del Piero, Trezeguet e tanti altri. Devo essere onesto: era una squadra incredibile. Io però sono tifoso interista e adesso le cose sono cambiate".

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