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Napoli, il terrore della Champions è una marcia senza ostacoli. La faccia di Ceferin è irrecuperabile

Il Napoli spazza via l'Eintracht, scrive la storia entrando per la prima volta nei quarti di finale della Champions League, dove trova Inter e Milan, per un tris tricolore che mancava da diciassette anni. La macchina da gol di Spalletti ha schiantato i tedeschi. 

Osimhen due volte e Zielinski su rigore non hanno lasciato scampo alla squadra di Francoforte, a conferma di una marcia trionfale che non conosce ostacoli né in Italia né In Europa, per una squadra che in Italia già protende le mani verso lo storico, terzo scudetto e in Europa può arrivare sino in fondo. Sì, perché questo Napoli è cosi forte che sono le altre a doversi preoccupare di incontrarlo, qualunque sia la rivale in uscita domani dall'urna Uefa. 

Già, l'Uefa. Da Oporto a Napoli, in nemmeno un giorno si è consumato il disastro organizzativo e d'immagine dell'organizzazione presieduta da Ceferin. Ai mille tifosi interisti, trattati in modo ignobile in Portogallo, tenuti fuori dallo stadio nonostante avessero comprato il regolare biglietto, imprigionati in una calca che solo per miracolo non si è trasformata dramma, Ceferin non ha manco chiesto scusa. 

No, poche ore dopo Porto-.Inter e molte ore prima della partita del Maradona, il presidente dell'Uefa ha preferito sputare sentenze su Napoli e sulle autorità del nostro Paese. “Vietare la gara ai tifosi tedeschi è una situazione intollerabile e una decisione sbagliata, è inaccettabile che le autorità italiane decidano semplicemente per il divieto ai tifosi. L'Uefa si è unita all'azione legale intentata dall'Eintracht Francoforte".  Dopodiché, le cronache delle spaventose azioni devastatrici compiute dai barbari calati dalla Germania hanno dato torto marcio al capo del calcio europeo. Quando doveva parlare sui fatti di Oporto, Ceferin è stato zitto; quando doveva tacere prima di Napoli-Eintracht, ha parlato. Non pago, la sua Uefa, di fronte al sacrosanto esposto dell'Inter, ha diramato un comunicato anodino, affermando: stiamo valutando la situazione. Come se i video, le immagini, le testimonianze dei tifosi interisti, delle famiglie con bambini al seguito, sull'incubo vissuto a Oporto dovessero ancora essere valutate.

L'Uefa è la stessa che a Parigi,  il 28 maggio 2022, organizzò la finale di Champions League fra Liverpool e Real. La partita cominciò con 40 minuti di ritardo a causa dei problemi di ordine pubblico, centinaia di tifosi inglesi rimasero intrappolati in interminabili code, intere famiglie rimasero sotto il tiro dei lacrimogeni o furono vittime di rapine. Il disastro organizzativo fu totale.  Il rapporto indipendente commissionato dalla stessa federcalcio europea ha lodato la calma dei tifosi del Liverpool che aveva impedito "una catastrofe mortale di massa". L'8 marzo scorso, Nyon ha annunciato che  rimborserà 19.618 biglietti al Liverpool. Oggi, ciò che nessuno può rimborsare all'Uefa è la sua immagine. Fra Oporto e Napoli è andata in frantumi. In meno di ventiquattro ore.

Redazione

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