Lo sport è in lutto, addio a una vera leggenda: con lui fu una rivoluzione. Si è spento a 76 anni uno degli atleti più famosi al mondo
E’ difficile trovare qualcuno che non lo avesse mai sentito nominare neanche una volta. Del resto, di atleti come lui ne nascono davvero pochi soprattutto per l’impatto, a dir poco straordinario, che ha avuto sulla storia dello sport mondiale. Uno che ha portato un’autentica rivoluzione, inventando uno stile che ha portato e continua a portare il suo nome. Si è spento qualche ora fa a soli 76 anni una leggenda dell’atletica, un innovatore a tutti i livelli. E ora il mondo dello sport è in lutto.
Era nato nel 1947 a Portland, negli Stati Uniti, Dick Fosbury. E a soli ventuno anni aveva compiuto una rivoluzione copernicana in una nobile specialità dell’atletica leggera come il salto in alto. Quando si presentò in pedana alle Olimpiadi di Città del Messico nel 1968 il giovane saltatore a stelle e strisce lasciò tutti, avversari e osservatori, letteralmente a bocca aperta.
Scherzava, Fosbury, dicendo che ai Giochi messicani saltando all’indietro aveva fatto fare un grande passo avanti all’umanità. Verso il futuro. Lo stesso che l’America avrebbe fatto l’anno dopo andando sulla luna. Se il mondo è andato più in alto del solito lo si deve proprio a lui. In un’epoca di contestazioni nelle più importanti università dell’emisfero occidentale, questo mite e discreto saltatore americano concretizzò la sua personale rivoluzione.
Lo sport è in lutto, addio a Fosbury che rivoluzionò il salto in alto
Perchè in quella calda, sotto molti aspetti, estate del 1968 tutti i saltatori in alto usavano superare l’asticella con il classico balzo ventrale. Ma all’improvviso uscì fuori da nulla Dick Fosbury che stravinse quei giochi saltando all’indietro, di schiena. In pochi si resero conto che da quel momento in poi sarebbe cambiato tutto. L’esempio di Fosbury fu seguito da tutti quelli che vennero dopo di lui e la disciplina del salto in alto non fu più la stessa.
A partire da quelle Olimpiadi il salto all’indietro è diventato l’unico stile conosciuto e praticato dai saltatori di tutto il mondo, compresi gli italiani. In pochi sanno infatti che proprio nella gara che consegnò la medaglia d’oro e il nuovo record del mondo a Fosbury, il nostro Giacomo Crosa, poi diventato un affermato giornalista televisivo, arrivò al sesto posto con la misura di 2,14, all’epoca nuovo record italiano.
Crosa e Fosbury simpatizzarono fin dal loro arrivo al villaggio olimpico, tanto da insaturare nei giorni successivi un ottimo rapporto di reciproca stima e affetto. Da oggi anche il bravissimo ex giornalista sportivo delle reti Mediaset sarà un po’ più solo.