La vittoria della Juventus, ieri, contro la Sampdoria ha lasciato in eredità alcune certezze al gruppo e molti problemi ancora irrisolti. L’impressione è che la Juventus, nonostante uno sviluppo del gioco poco fluido e armonioso, sia diventata una squadra in grado di far male in ogni modo e in ogni momento. Nove reti nelle ultime tre gare, sette legni colpiti accrescono il rimpianto per il tre punti lasciati a Roma e il vantaggio striminzito della gara col Friburgo.
Le ultime tre gare, poi, hanno riaperto il più grande problema di casa Juventus: gli infortuni. In breve tempo, i bianconeri hanno perso Alex Sandro, Chiesa, nuovamente Pogba e hanno Di Maria e Bremer in dubbio per la gara di giovedì. Insomma, nel momento caldo ancora una volta la Juventus è in emergenza.
La partita di ieri ha mostrato una Juventus che non sa fare a meno del suo undici tipo. La difesa col ritorno di Bonucci ha mostrato evidenti problemi. De Sciglio a destra non dà garanzie in nessuna delle due fasi, mentre in avanti la squadra non riesce a finalizzare la mole di gioco prodotta. A Friburgo, Allegri dovrà con ogni probabilità reinventare la linea a tre. Sarà uno tra Rugani e Gatti a prendere il posto di Alex Sandro, visto che Bonucci domani è uscito malconcio per una contusione alla gamba sinistra. E Bremer non è comunque al 100%.
Allegri non avrà nemmeno Pogba, fermatosi in rifinitura ieri mattina. Il centrocampo non ha gli stessi problemi perché i bianconeri hanno molte più opzioni degli altri reparti.
In attacco, ieri le difficoltà erano evidenti senza il lungodegente Milik e lo squalificato Kean. Allegri ha riutilizzato Soulè, finalmente sbloccatosi in Serie A, ma Vlahovic preoccupa.
Se quattro gol possono sembrare tanti, come quelli contro il Torino, la Juventus produce molto di più. Al momento però ha un problema di finalizzazione. Manca il bomber, manca Dusan. Il serbo ieri ha giocato una partita tecnicamente migliore delle ultime prestazioni, senza tuttavia mai trovare il gol. Una serata no, condita dal palo su rigore e dalla traversa su miracolo di Turk che ha comunque propiziato il gol di Soulé.
Vlahovic è in difficoltà soprattutto emotiva. Evidente la reazione immediatamente successiva al palo sul rigore. Mani in faccia e preoccupazione negli occhi. Un tunnel soprattutto psicologico che rende il serbo meno tranquillo e più frenetico nelle giocate anche più semplici. L’impressione è che una rete possa sbloccarlo, ma tarda ad arrivare anche se la reazione e le giocate dopo il penalty sbagliato sono state da grande giocatore.
C’è però una nuova certezza: questa Juventus sa reagire alle difficoltà. Di fronte alla penalizzazione la squadra di Allegri sta facendo vedere una grande forza d’animo e di gruppo. La squadra bianconera è ormai a ridosso della zona Europa League e la zona Champions, anche col fardello del -15, non sembra utopia. Merito di un gruppo che ha saputo compattarsi e di un allenatore che ha saputo tenere i problemi extracampo fuori dalla porta dello spogliatoio. Merito ad Allegri e al gruppo.
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