L’esibizione di ieri sera della Juventus, al cospetto di un timido Friburgo, è stata senz’altro quella di una squadra presente anche caratterialmente. Forse la migliore prestazione della Juventus di questa stagione. Dopo l’immeritato KO di Roma, non era facile andare in Europa e imporre così intensamente un dominio territoriale totalizzante per oltre un’ora di gioco. La difesa, anche dopo l’ingresso di Bonucci, è riuscita a stare alta, ha supportato il pressing e asfissiato i tedeschi. Tuttavia, la finalizzazione delle tante occasioni avute dai bianconeri ha lasciato molto a desiderare.
Il 3-5-2, ormai modulo di sicurezza di Massimiliano Allegri, ha il pregio di mettere Angel Di Maria al centro della manovra bianconera. L’argentino è un elemento insostituibile e la sua attuale forma fisica (in attesa dell’esito degli esami svolti in mattinata al JMedical da lui e da Chiesa, il cui problema al ginocchio preoccupa) fa di lui l’uomo ovunqe. Il Fideo imposta, crea superiorità numerica, rifinisce e finalizza. Incredibile, ma vero e bellissimo, il suo go ieri di testa sul cross perfetto di Kostic, arrivato a quota 10 assist stagionali.
Un contesto tattico che spesso e volentieri lascia Vlahovic isolato in attacco, costretto a retrocedere per giocare un pallone, a fare la lotta contro due o tre difensori. Il serbo non giunge da un periodo facile. Rimasto fuori praticamente quattro mesi per il riacutizzarsi della pubalgia, prima del rientro col Monza aveva giocato solo Serbia-Svizzera in Qatar. Come spesso capita le primissime gare dopo un problema grave sono sempre molto positive (vedi gara di Salerno). Successivamente il calo è importante. Quello che sta succedendo al serbo è proprio questo. E non solo perché nel contesto appena descritto non riesce ad utilizzare bene tutte le proprie armi tecniche e fisiche. In aggiunta al disagio fisico, evidente, c’è anche l’aspetto mentale. Per il serbo è passato quasi più di un mese dal gol contro il Nantes e la sfortuna nel derby gli ha negato una segnatura che probabilmente lo avrebbe sbloccato.
Pur con fatica e con un risultato meno largo di quello che ha mostrato il campo, i bianconeri si sono portati in vantaggio nel doppio confronto. 1-0 è un risultato striminzito, rispetto anche alla mole di gioco espressa dalle due squadre, ma nel complesso quella della Vecchia Signora è stata una prova di forza importante. A Friburgo, è lecito attendersi la formazione di Streich ben più audace e combattiva. Ma proprio per questo più facile da affrontare.
Era infatti dal 2017, i semifinale contro il Monaco, che la Juventus non si partiva da una posizione di vantaggio nella gara di ritorno di una turno europeo ad eliminazione diretta. Una situazione congeniale per tanti elementi a disposizione dei bianconeri, oggi più di allora. Massimiliano Allegri potrà sfruttare il contropiede, immaginando che il Friburgo si riverserà in avanti per trovare i gol che gli consentirebbero il passaggio del turno.
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