Nella Roma di Mourinho, nessuno è escluso dal richiamo al sacrificio: nella vittoria di ieri contro la Juventus, anche uno come Dybala si è fatto notare più per la disciplina tattica che per le giocate offensive cui ci ha abituati.
I giallorossi in ogni caso, ruotano sempre maggiormente attorno alla Joya, come si può notare anche dalle frequenti dichiarazioni di stima che il tecnico di Setubal gli dedica: nell’attuale quarto posto della Roma c’è tanto dell’argentino.
Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto un ex compagno di Paulo, Julio Chiarini, portiere dell'Instituto de Cordoba ai tempi in cui il 21 giallorosso muoveva i primi passi verso l'Europa.
Cosa ricordi di quel ragazzino?
“Ricordo quando si presentò le prime volte al tavolo della squadra. Se andava lì in silenzio, con educazione vicino ai grandi, non parlava. E’ sempre stato un ragazzo molto rispettoso, con i piedi per terra al di là del fatto che dopo poche partite era già stato ceduto al Palermo. Questo non cambiò minimamente il suo comportamento”.
Da portiere, cosa notavi nel suo sinistro, in allenamento?
“Era difficilissimo da fermare, che fastidio provavo! Il suo talento si sprigionava proprio nel tiro. E quando aveva un’opportunità sotto porta, non sbagliava”.
Quanto si allenava sui tiri e sulle punizioni, per arrivare ai livelli odierni?
“Ci allenavamo a lungo: Paulo non è solo talento, pure se ne ha molto. E’ stata la sua testa a fare la differenza, lo ha aiutato molto, era molto maturo per la sua età. Ecco perché non sono sorpreso di quello che sta facendo”.
La Roma era il posto giusto dove ripartire, con Mourinho?
“Penso che abbia fatto centro scegliendo la Roma. Ha trovato il suo luogo ideale, si è subito ritrovato. La cosa migliore che possa capitare a un giocatore è di andare da un tecnico che lo rispetta e gli dà fiducia, come sta facendo Mou. Farà la storia come ha fatto alla Juve. Sembra a suo agio e felice”.
Come sarebbe potuta essere la sua pur brillante carriera, senza infortuni?
“Nonostante tutto sta facendo grandi cose, vedi la vittoria del Mondiale. In Qatar, quando è andato a calciare il rigore in finale, giuro ho vissuto il momento come se dovessi calciarlo io. Voglio molto bene a Paulo. Gli auguro sempre il meglio e non ho dubbi che oggi sia tra i migliori al mondo”.